Fabbrica Curone

Dopo qualche anno di calma apparente, torna il caos nelle Unioni montane della ex Comunità montana Terre del Giarolo. Fabbrica Curone, ha deciso di uscire dalla Terre alte, l’ente che riunisce una quindicina di Comuni tra Val Borbera e Val Curone. Martedì sera il Consiglio comunale ha approvato la delibera con la quale Fabbrica Curone lascia l’Unione, atto che avrà effetti a partire dal primo gennaio 2022. Gli amministratori comunali ritengono che l’Unione non sia efficiente dal punto di vista dei servizi associati e di avere una visione diversa dello sviluppo del territorio. Un fulmine a ciel sereno, secondo il presidente della Terre Alte, Carlo Buscaglia, il quale sostiene di non aver mai ricevuto critiche all’operato dell’Unione da parte di Fabbrica Curone e di avere in programma a breve la creazione di una serie di servizi associati, come polizia locale, socio assistenziale, scuola e piano regolatore.

Il rifugio del monte Gropà, a Fabbrica Curone

Intanto, si registrano manifestazioni di interesse per il futuro acquisto dei beni della Comunità montana Terre del Giarolo. A maggio, il commissario liquidatore dell’ente, Maria Luisa Tabasso, aveva pubblicato un avviso con elenco di beni che in futuro saranno messi in vendita: tra gli altri, il Parco Avvenuta di Mongiardino Ligure, il Golf di Momperone, il bob con il Down Hill, il garage di Albera Ligure, il campeggio di Costa Vescovato e il museo della civiltà contadina di Lunassi, oltre a numerosi terreni. Previsto, in futuro, un secondo avviso riferito ad altre beni, come i rifugi montani di Caldirola e Forotondo, costruiti a spese della collettività e mai aperti. Sorte simile per il bob di Caldirola, chiuso da anni e oggetto di un contenzioso legale come i rifugi.

2 COMMENTI

  1. Perdonate la precisazione ma il sottotitolo e il testo presentano un grave errore, Fabbrica non è assolutamente il Comune più grande, né dell’Unione, né della Provincia, immagino sia stata un svista che vi prego di correggere. Da lettore che vi apprezza!