L’appello per salvare l’agriturismo di Dova Superiore, Il Maggiociondolo, ha raccolto l’interesse di Maurizio Carucci, fondatore dell’azienda agricola Cascina Barban ad Albera e leader degli Ex Otago, non soltanto per il locale che rischia la chiusura ma soprattutto per la cooperativa Terre bianche, fondata da Don Luciano Maggiolo negli anni Ottanta per fermare lo spopolamento della frazione di Cabella. Obbiettivo raggiunto all’epoca ma ora quell’esperienza si è ormai esaurita e il parroco ha lanciato l’ipotesi di aprire un museo contadino a Dova. Carucci su Facebook ha scritto: “A chi serve un altro museo del mondo contadino? I musei storici, sanciscono la fine delle cose, confinano i fatti e gli oggetti al passato, o comunque, in un’altra epoca, in un’altra società. Io vorrei invece, che i falcetti, i ranghinatori, le zappe, non stessero appoggiati a terra o appesi ad un muro in qualche stanza. Vorrei che continuassero a fare il loro lavoro, nei campi, nelle cascine, in stalla, in mano a contadini e contadine.

Don Maggiolo e Maurizio Carucci (foto da Facebook)

Una cooperativa chiude, un museo nasce, ma di musei contadini già ne abbiamo uno in valle, sopra casa mia, a Volpara, in questo momento chiuso per mancanza di personale, e di progettazione. Il mondo contadino non è un qualcosa che può stare rinchiuso dentro ad un museo: è un sistema complesso, di saperi antichi e moderni, sviluppato in millenni di pratica e ricerca, grazie al quale gli esseri umani sono riusciti a sfamarsi negli ultimi diecimila anni”. Da qui l’appello di Maurizio: “Il presente ha senza dubbio bisogno di contadini. Di sicuro contadini, forse, anche di qualche imprenditore agricolo. Aiutiamo Don Luciano a trovare persone che portino avanti il suo preziosissimo lavoro, che abbiano voglia di imparare, di sporcarsi le mani e di continuare a dare un senso profondo a Dova Superiore”.