Come spesso accade, protagonisti degli incontri, siano essi conviviali o istituzionali, come nel nostro caso, sono i bambini. Ieri, domenica 4 febbraio, come di consueto nel 73° anniversario della battaglia di Cantalupo Ligure, il paese valborberino ha commemorato il “suo” eroe il partigiano russo, Fedor Poletaev, ucciso il 2 febbraio del 1945, dai soldati di  Hitler, poche settimane prima dalla liberazione. Fedor Poletaev fu unica vittima tra le file della Resistenza e il suo gesto, favorì la vittoria dei partigiani.

Alla commemorazione, che si è svolta davanti al monumento a Lui dedicato e nel Palazzetto dello Sport,  hanno partecipato il console generale della Federazione russa Pavlov Marat, il Vice-Presidente del Governo della Regione di Rjazan, Oleg Bulekov e molti personaggi del mondo della politica e dalla cultura, che hanno assistito alla  presentazione del film-documentario “Fedor Poletaev” di Alexey Kochetkov.

Ma, come dicevamo, il momento più emozionante lo hanno offerto i bambini della scuola elementare di Rocchetta Ligure, che hanno presentato il radiodramma “ Fulmine, un cane coraggioso”, tratto dal libro di Anna e Michele Sarafatti, “ Fulmine, un cane coraggioso  la Resistenza spiegata ai bambini”

Siamo partiti da questo testo – spiega Simona Lisco, che insieme a Simone Mastrotisi della Compagnia teatrale Allegra Brigata Chicchirichì ha curato lo spettacolo – per costruire un radio dramma, ovvero un racconto rappresentato, costruito con le sole parole. Abbiamo scelto questa formula narrativa perché la radio, all’epoca, era il mezzo di comunicazione di massa per eccellenza. La storia racconta di Fulmine, il cane di Nico che è partito per combattere con i partigiani. Questo cane coraggioso, decide di non aspettare il suo amico a casa, ma di andare a cercarlo. E’ così che si trova a prendere parte alle vicende della Resistenza: assiste a scene emblematiche della vita in montagna, vive l’attesa dei messaggi di Radio Londra, vede le staffette, gli agguati, fa da palo per segnalare le spie, assiste ai rastrellamenti. E il giorno della liberazione ritrova il suo Nico. I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo al lavoro; insieme a Fulmine abbiamo ripercorso alcune tappe della Resistenza e con lui ci siamo arrabbiati per le ingiustizie, abbiamo trovato il coraggio di superare le nostre piccole paure, abbiamo affrontato argomenti importanti e parlato di Libertà, Giustizia e Pace. E alla fine ci siamo emozionati quando Fulmine ha ritrovato il suo Nico!”

A far da sfondo al lavoro, le note della canzone “E io ero Sandokan”, intercettata dalla una radio immaginaria. Sul finale si ascoltano i ragazzi cantare insieme: “Il domani era venuto e la notte era passata e c’era un sole su nel cielo sorto nella Libertà!”

A seguire, la galleria delle immagini della giornata scattate dal fotografo Massimo Sorlino.