Se le api sono fondamentali in natura poiché impollinano la quasi totalità delle specie vegetali, allora il lavoro di chi cerca di salvarle dai veleni che l’uomo diffonde nell’ambiente va senz’altro premiato. Francesco Panella è fra gli otto candidati del premio Ambientalista dell’anno, intitolato a Luisa Minazzi, insegnante di Casale Monferrato e attivista di Legambiente, uccisa nel 2010 dal mesotelioma pleurico, la malattia causata dalle fibre di amianto che continua a mietere vittime nella città monferrina e non solo. Panella, apicoltore che ha cominciato la sua attività a Gavi, nel palazzo della Cheirasca, da anni combatte contro la diffusione dei pesticidi, prima causa della scomparsa delle api, e contro la trasformazione dell’agricoltura in “agrochimica”. E’ stato candidato al premio Luisa Minazzi con questa motivazione: “Un mondo prezioso e affascinante, organizzato attraverso una gerarchia ben definita ma allo stesso tempo fragile al cospetto delle alterazioni introdotte dall’uomo. Francesco Panella si dedica da una vita alla tutela delle api. È stato presidente fino allo scorso anno dell’“Unione nazionale associazioni apicoltori italiani” animando un’ampia coalizione internazionale di allevatori, ambientalisti, scienziati, agricoltori, enti e istituzioni per un’agricoltura sostenibile e senza insetticidi sistemici.

Api uccise dai pesticidi

Tramite lui candidiamo l’intero “sciame” civico che ha ottenuto a maggio lo stop dell’Ue alle tre molecole insetticide più utilizzate al mondo e nocive per questi insetti. Dalle api dipende del resto l’impollinazione dell’80% delle specie vegetali, oltre alla produzione di alcuni importanti nutraceutici come il miele o la pappa reale. E se votassimo per la biodiversità?”. Gli altri candidati sono Marcello Dondeynaz, che combatte per la tutela degli ultimi lembi incontaminati sul versante meridionale del Monte Rosa a rischio con l’istallazione di nuove funivie; Salvatore Gullì, commissario prefettizio che sta rimettendo in piedi il paese di San Luca, uno dei luoghi della ‘ndrangheta per eccellenza in Calabria; Il progetto Vento, la grande “pista ciclabile” che punta a collegare Venezia e Torino per 700 chilometri lungo il Po; Recup, servizio di recupero degli alimenti invenduti nei mercati rionali da donare a chi ne abbia bisogno; Guendalina Salimei, architetto di Roma che ha deciso di occuparsi di Corviale, il palazzo lungo un chilometro edificato negli anni Settanta sulla via Portuense, a Roma, che rimane ancora oggi tra i simboli delle periferie difficili; Giovanni De Feo, docente di ecologia industriale a Salerno, autore del progetto educativo Greenopoli, che si rivolge ai giovanissimi con tanto di sito web, pagina Facebook, libri e incontri dedicati all’ambiente, a base di rap e narrazioni; Vincenzo Cordiano, medico che ha fatto conoscere l’incidenza dei Pfas, gli acidi usati in campo industriale, sulla salute della popolazione del Veneto. Per votare basta andare entro il 25 novembre sul sito http://www.premioluisaminazzi.it/votazione-on-line. La premiazione si terrà venerdì 7 dicembre, alle 17, nell’aula consiliare del Comune di Casale Monferrato.