Un consiglio di amministrazione confermato quasi in blocco per il Consorzio tutela del Gavi. L’assemblea dei soci di lunedì pomeriggio ha votato il cda che dopo il 7 maggio eleggerà fra le sue fila il nuovo presidente, successore di Maurizio Montobbio, e i due vice. In quasi cinque ore di votazioni i produttori hanno scelto fra 23 candidati i 13 componenti dell’organismo, inserendo solo tre nuovi nomi, con una battaglia all’ultimo voto in particolare per l’elezione di Roberto Broglia, figlio dell’ex presidente Piero Broglia, tre anni fa rimasto clamorosamente escluso addirittura dal cda. La conferma di dieci consiglieri su tredici testimonia la soddisfazione, da parte della filiera del Gavi Docg, per l’operato dell’amministrazione uscente, che ha portato avanti buona parte delle scelte del triennio precedente guidato da Broglia: aumento del prezzo del vino, passato da circa 1,3 euro a 3 euro al litro, ottenuta grazie soprattutto allo stop quasi totale all’impianto di nuovi vigneti, promozione del territorio e anche attenzione alla sostenibilità del prodotto, pur tenendo conto delle difficoltà nei rapporti con gli apicoltori per via dell’uso del pesticidi nei vigneti. Negli ultimi dieci anni, la superficie coltivata è passata da 1.076 a 1.510 ettari, con un aumento del 41%, mentre le bottiglie sono cresciute del 62%, da 8 milioni a 13 milioni.

I vigneti del Gavi

Numeri da record anche per l’export del Gavi docg, arrivato all’85% del totale della produzione. I volti nuovi del cda del Consorzio sono Alberto Lazzarino, dell’azienda toscana Banfi; Claudio Manera, in rappresentanza di Araldica Vini di Castel Boglione (Asti) e, come si diceva, Roberto Broglia della Meirana di Gavi. Confermati invece Gianfranco Semino e Giancarlo Cazzulo (Cantina Produttori del Gavi), Fulvio Bergaglio (azienda San Bartolomeo), Francesca Rosina (La Mesma), Roberto Ghio (Vigneti Piemontemare), Massimo Marasso e Gianni Martini (Fratelli Martini), Dario Bergaglio (La Chiara), Gian Lorenzo Picollo (azienda Picollo Ernesto), Stefano Moccagatta (Villa Sparina). La Cantina produttori del Gavi nello scorso mandato aveva quattro rappresentanti, ora scesi a due. Le aziende imbottigliatrici e che hanno sede fuori dal comprensorio degli undici Comuni del Gavi sono rappresentate dalla Fratelli Martini con l’ex presidente Gianni Martini e Massimo Marasso e da Araldica vini con Claudio Manera. Fra i candidati rimasti esclusi, i rappresentanti della Giustiniana e Ca da Meo, una delle maggiori aziende con circa 100 ettari di vigneti, e della Raia. Ora parte il toto-presidente da scegliere fra i tredici consiglieri. Il bianco piemontese in questi dieci anni è arrivato a dare lavoro a circa 5 mila persone, impiegate in tutta la filiera.