Trasformazione dell’asilo Principe Oddone da Ipab ad asilo comunale non pregiudicando il personale assunto. Questo passaggio permetterà di ridurre notevolmente la retta mensile a carico delle famiglie”. Nel programma elettorale della lista Gavi nel cuore uno dei punti principali riguarda la storica istituzione gaviese, fondata nel 1863 per dare accoglienza ai bambini poveri. Un’attenzione all’apparenza importante nei riguardi dell’unica scuola materna del paese, da anni in difficoltà economica sia per la riduzione del numero di bambini sia perché, proprio le amministrazioni targate Nicoletta Albano negli anni hanno ridotto il contributo comunale fino ad azzerarlo. Per questo, nel 2017 l’ente era stato costretto ad aumentare le rette, mettendo in difficoltà le famiglie. Un aiuto, inoltre, avrebbe potuto arrivare dalla stipula di una convenzione tra Comune e asilo per far ottenere a quest’ultimo non solo fondi comunali ma anche regionali ma quel documento non è mai stato sottoscritto dall’amministrazione comunale, come spiega Massimo Mazzarello, presidente del Principe Oddone: “Sono rimasto stupito nel leggere quel punto del programma elettorale, innanzitutto inserito senza consultare nessuno, né il sottoscritto né gli altri componenti del consiglio dell’Ipab. Oltretutto, la richiesta di trasformare l’ente in asilo comunale era arrivata proprio da noi ed era stata valutata personalmente dall’allora vicesindaco Albano.

Il bilancio 2019 dell’asilo di Gavi: zero fondi dal Comune

Era emerso che si trattava di un’ipotesi complicata, poiché il Comune dovrebbe farsi carico di tutto, soprattutto degli otto dipendenti, impossibili da assumere direttamente. Avevamo ipotizzato anche la creazione di una cooperativa tra i dipendenti per evitare la loro assunzione diretta da parte del Comune ma alla fine Albano aveva definito “impossibile” questa operazione”. Oltretutto, dice ancora Mazzarello, ci sarebbe da definire anche a chi resterà l’immobile: al Comune o all’Ipab, titolare di un bene lasciato alla comunità di Gavi? L’interesse del Comune guidato dall’ex consigliere regionale, come si diceva, è diventato via via pari a zero: “Negli anni il contributo comunale è passato da 13 mila euro a zero nel 2019. Solo nel 2018 sono arrivati 5 mila euro per pagare una consulenza sulla sicurezza. Avevamo anche chiesto una convenzione con il Comune come avviene in tanti altri paesi del territorio sempre allo scopo di avere sostegno economico: nulla da fare”. Nel 2017, in Consiglio comunale Albano, per motivare il taglio dei fondi comunali (“La Corte dei conti impedisce di dare questi fondi”), aveva dichiarato che gli amministratori del Principe Oddone negavano la copia del bilancio dell’ente al Comune ma, come aveva fatto notare il capogruppo di minoranza Mario Compareti, il bilancio viene affisso ogni anno all’albo del Comune, “probabilmente all’insaputa del vicesindaco”, aveva detto. Ora l’Ipab si sta trasformando in associazione per diventare scuola paritaria e trovare così una via d’uscita.