Il salone parrocchiale anche stavolta era pieno di cittadini che hanno deciso di andare avanti nella battaglia sull’acquedotto. A Bosio, sabato pomeriggio, il voto dei presenti è stato unanime a favore della proposta di costituire legalmente gli “Amici Acquedotto di Bosio” in un comitato o in un’associazione per portare avanti le azioni che saranno decise insieme a tutela dell’approvvigionamento idrico del paese, messo a rischio, secondo quanto è stato ribadito durante l’assemblea, dal progetto della Comuni riuniti Belforte Monferrato, condiviso dall’amministrazione comunale di Bosio. Prevista una spesa di 1,1 milioni di euro per dare acqua anche a Mornese e Montaldeo dalla sorgente da cui di alimenta Bosio, la Friscellana a Capanne di Marcarolo. Dall’incontro è emerso che “Mornese e Montaldeo hanno disponibilità di acqua in eccesso rispetto al fabbisogno. Perché non è stato proposto un progetto più semplice e meno costoso per eliminare le perdite (pari al 63% per Mornese) delle reti idriche di tali comuni? Riducendo di conseguenza le spese per acquisto di acqua da Gestione Acque (Bric Grosso)?”. Evidenziato ancora una volta che con l’attuazione del progetto “il 72% dell’acqua sarà deviata verso Mornese prima della vasca Maggia Rotonda.

Un panorama di Bosio

Nessuna miglioria è prevista per la tratta da Rio Ossa all’abitato di Bosio”. Non solo: “Il progetto non prevede di diversificare le fonti d’acqua per Bosio, che resterà con una sola fonte d’acqua mentre gli altri comuni serviti da Comuni riuniti e da Gestione Acque ne avranno una di più. In caso di emergenza idrica alla fonte Friscellana a Bosio non resta che chiedere l’intervento di autobotti”. La Comuni riuniti “dal progetto avrà altri tre importanti benefici economici: un risparmio di circa 80mila euro l’anno dallo stop all’acquisto di di acqua da Gestione Acqua e un introito di circa 79 mila euro annui dalla vendita di acqua alla stessa società, oltre 20 mila euro annui dalla produzione e dalla vendita di energia elettrica prodotta dalla centralina prevista nel progetto”. Infine, non sono state rispettare le prescrizioni stabilite dall’Ambito ottimale Ato 6 alessandrino: “Nessun potenziamento delle sorgenti per Bosio, nessun sistema adeguato per la regolazione dei flussi e nessuna garanzia per Bosio”, nonostante le rassicurazioni del presidente della Comuni riuniti, Franco Ravera, fatte proprie dal Comune, così come l’annuncio di modifiche al progetto nel senso richiesto dai bosiesi ma finora rimaste solo sulla carta in attesa di un confronto con il Comune e i cittadini.