Mercoledì 3 maggio arrivo a Mumbai dopo un viaggio in treno di 22 ore e 1400 km da Delhi. E’ ormai una tradizione cominciare e concludere ogni esperienza indiana al Don Bosco di Matunga, una grande opera con scuole, campi sportivi, santuario, ecc. A meno di un chilometro si trova lo Shelter, il centro per ex ragazzi di strada e per bambini poveri dove ho fatto volontariato per un mese nel 2013 e che da allora ho sostenuto con alcune donazioni. Normalmente percorro la strada quasi di corsa per rivedere i “miei” bambini, ma questa volta il clima non me lo permette: c’è un caldo umido estremo ed asfissiante che mi fa sudare copiosamente e mi rende fiacco. Bevo 5 litri al giorno per compensare, ma non basta e prendo l’unica decisione intelligente: evitare di uscire di casa dalle 11 alle 17. In questo modo evito le ore più micidiali della giornata e nel tempo a disposizione mi diverto con i bambini e faccio ancora qualche giro per la città, soprattutto alla ricerca di qualche regalino per parenti e amici.

Gli ultimi giorni passano molto velocemente e mi sembra incredibile che i quattro mesi “on the road” siano finiti. Un’esperienza molto intensa e significativa sulla quale avrò bisogno di riflettere a lungo, ma una cosa è certa: amo questo paese e sono profondamente grato per tutto ciò che vissuto nella “magica e pazza” India!

Lunedì 8 maggio intraprendo il lungo viaggio di ritorno a casa: taxi fino all’aeroporto alle 3 del mattino, primo volo per Istanbul, secondo volo per Malpensa, bus fino a Milano centrale e treno fino ad Arquata Scrivia, dove i miei genitori mi attendono trepidanti. E‘ sempre molto emozionante essere a casa e sono felicissimo, anche se questa volta si tratta di un ritorno molto particolare perché resterò solamente una settimana.

Visto che il tempo a disposizione è breve mi dedico soprattutto alla famiglia e agli amici più stretti, giostrandomi tra visite, pranzi e cene. Camminando per le vie di Gavi incontro tanti conoscenti ed è un piacere salutarli e aggiornarli sui miei spostamenti. Questo concentrato di affetto e intimità mi fa capire che, benché sia un viaggiatore e cittadino del mondo, qui sono veramente a casa.

Riesco a fare anche qualche camminata nei luoghi della zona che più amo: una passeggiata appena dopo l’alba in Piona (insieme a mia mamma, che d’estate ne fa un rito quotidiano) e il giro di Monterotondo (che in ogni stazione regala un emozione magica).

Sabato 13 maggio, festa di Maria Mazzarello, Santa di Mornese, trascorro varie ore camminando con i miei genitori dalla diga dei Laghi della Lavagnina fino alle Capanne di Marcarolo: sole caldo (ma non come in India!), aria fresca, paesaggi sempre meravigliosi!

La domenica vado a messa in parrocchia e saluto i bambini che fanno la Prima Comunione: conosco tanti di loro dalle mie presentazioni alle scuole elementari e in autunno tornerò a trovarli con piacere!

Con tanti impegni piacevoli è inevitabile che la settimana finisca in un soffio. Lunedì saluto un’ultima volta i parenti e mi metto in viaggio per la Norvegia: vi racconterò cosa vado a fare nell’estremo nord nel prossimo articolo!