Il palazzo costruito al posto dell'ex garage del Cit: il Comune vuole realizzare quil'archivio comunale

Gli amministratori comunali attuali di Gavi non riescono a darsi una spiegazione: un bene del valore di 250 mila euro, di proprietà del Comune, non solo non era mai stato utilizzato ma addirittura non risultava neppure nel patrimonio dell’ente. Si tratta dei 450 metri quadri situati sotto il palazzo denominato “Principessa Gavina”, in via Roma, dove un tempo sorgeva l’ex garage del Cit. In base all’accordo con la Bailo costruzioni di Novi Ligure, che ha realizzato il nuovo edificio, la precedente amministrazione comunale aveva ottenuto, in cambio del permesso di costruire, un piano dei garage sottostanti. Soltanto lo scorso anno, quando il Comune era guidato dal commissario prefettizio Maria Clara Callegari, è emerso che lo spazio non era mai stato utilizzato dal Comune, che non era neppure in possesso delle chiavi. Dopo le elezioni comunali di settembre, l’amministrazione Massa ha ottenuto le autorizzazioni necessarie dai vigili del fuoco per utilizzare i 450 metri quadrati come magazzino, rescindendo i vari contratti stipulati in precedenza dall’ente con diversi proprietari di locali e appartamenti ai quali i gaviesi pagavano fior di soldi come magazzini e archivi pur avendo a disposizione un intero piano in via Roma.

Il Consiglio comunale di Gavi

Oltre a non essere utilizzato, però, come si diceva lo spazio non risultava neppure indicato fra i beni del Comune, nonostante sia stato acquisito da circa dieci anni e abbia un valore notevole, 250 mila euro. Nell’ultima seduta, il Consiglio comunale, nell’approvare il bilancio consuntivo, ha inserito i 450 metri quadrati nel patrimonio comunale, sanando quella che oggi può essere considerata solo una vistosa disattenzione da parte dei precedenti amministratori. La minoranza non era presente alla seduta: alcuni suoi componenti avrebbero senz’altro potuto dare una spiegazione alla paradossale situazione. Sul sito comunivirtuosi.org, si legge: “Il patrimonio comunale comprende una serie innumerevole di beni immobili pubblici che costituiscono una ricchezza e una risorsa per il territorio. Soprattutto, in tempi di forte riduzione delle risorse locali e di vincoli di bilancio stringenti, sono uno strumento determinante per il raggiungimento delle finalità delle amministrazioni come lo sviluppo economico, sociale e culturale delle comunità”. A Gavi non è stato così, almeno fino a poco tempo fa.