Saranno ricevuti a giorni dal prefetto i cittadini di Bosio che chiedono di modificare la concessione di derivazione di acqua a uso potabile e idroelettrico dai laghi del Gorzente in capo a Iren, che sta prelevando da 600 a 900 litri al secondo. Il cosiddetto Popolo di Bosio chiede di tornare ai 250 litri al secondo originari, sia per la siccità che interessa il territorio alessandrino sia perché l’uso dell’acqua degli invasi a scopo energetico in Liguria sarebbe contrario alla normativa vigente. Iren ha ricordato che “idroelettrico e idropotabile utilizzano la stessa acqua, quindi un eventuale fermo dell’idroelettrico non produrrebbe alcun effetto positivo dal punto di vista della disponibilità, ma anzi creerebbe un danno economico (e ambientale), privando l’impianto di una fonte di energia pulita”. Da Bosio evidenziano come la società titolare dei laghi “non è credibile perché non esibisce alcun documento”. I cittadini invece citano un atto della Regione Piemonte, datato 2010 e riferito ai lavori previsti in uno dei tre invasi, il lago Badana.

Il lago Badana svuotato

La giunta regionale, nel dare l’ok all’intervento, per altro ancora in corso, ricordava la necessità di una “complessiva valutazione sull’uso delle risorse idriche dell’alto corso del Gorzente, che tenga conto anche delle idroesigenze del territorio piemontese”. La delibera ricordava inoltre che l’uso delle acqua per produrre energia in Liguria era stato autorizzato unilateralmente dalla Regione Liguria senza alcun confronto con il Piemonte. Anzi, nel 2007 il Consiglio regionale piemontese aveva stabilito che le acque regionali possono essere utilizzare in altre regioni solo per scopi idropotabili e quindi non energetici. Questione che riguarda anche la sopravvivenza del Gorzente e che in tutti questi anni non è stata affatto risolta. A Bosio chiedono tra l’altro che Iren renda noti al Comune e alla prefettura i dati dei misuratori di portata derivata di ogni conduttura dei Laghi del Gorzente riferiti agli ultimi tre anni. Inoltre, “considerando che i canoni demaniali sono stati introitati dalla sola Regione Liguria, chiediamo che vengano pagati al nostro Comune, compresi gli arretrati, visto il disinteresse della Regione Piemonte”. A giorni un gruppo di cittadini sarà ricevuto dal prefetto di Alessandria.