I genitori-nonni non riavranno la loro bambina

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Adottabile. Questa la sentenza della Corte d’Appello di Torino, che oggi ha confermato che la neonata tolta ai genitori, rei di essere troppo anziani, dovrà restare nella famiglia adottiva.

La storia inizia sette anni fa, quando grazie alla fecondazione eterologa, Gabriella Carsano e Luigi Deambrosis, 56 anni lei, 68 lui, di Casale Monferrato, dopo vari tentativi riescono a diventare genitori. Un mese e poco più di felicità, poi quell’accusa di presunzione d’abbandono, arrivata come un fulmine a ciel sereno: i vicini di casa, hanno denunciato i genitori per aver lasciato la bambina qualche minuto sul seggiolino dell’auto, non in strada, ma parcheggiata nel giardino di casa, mentre scaricavano la spesa.  Da qui il calvario, i servizi sociali, intervenuti immediatamente, l’allontanamento, gli psicologi incaricati dal tribunale, che si sono interrogati, ed evidentemente si sono anche risposti, sull’effettiva capacità della coppia di accudire la piccola. Nonostante l’assoluzione dall’accusa di abbandono di minore, nel 2012 arriva la sentenza di adottabilità, pronunciata dalla Corte d’Appello e, confermata nel 2013 dalla Corte Suprema; i giudici hanno infatti ritenuto i genitori troppo anziani. Uno spiraglio l’estate scorsa, quando la Cassazione ha stabilito che la legge non prevede limiti di età per “chi intende generare un figlio”, ritenendo i genitori naturali capaci di occuparsi della bambina. Ma l’illusione è durata poco.

Oggi la decisione, probabilmente definitiva, nonostante Gabriella e Luigi non abbiano alcuna colpa, la bimba, che oggi ha 7 anni, non può essere restituita alla famiglia naturale, perché il cordone reciso appunto 7 anni fa, non può essere ricucito. Una sentenza che sposa la tesi del procuratore speciale della bimba, secondo il quale “l’abbandono ormai fa parte della storia della piccola e tornare indietro non più possibile”.