Da quattro mesi si attende il parere ufficiale di Rfi che potrebbe in sostanza bloccare il contestato biodigestore di Isola del Cantone (Genova), impianto previsto al confine con Arquata che potrebbe mettere a rischio gli acquedotti piemontesi che pescano dallo Scrivia. A marzo, nella conferenza dei servizi a Genova, in Città metropolitana (l’ex Provincia), Rfi aveva annunciato a parole che non avrebbe concesso nessuna deroga a Energa, la società che ha proposto il biodigestore da 33 mila t annue di rifiuti (da far fermentare per produrre energia elettrica e ottenere gli incentivi statali): l’impianto sarebbe infatti in parte dentro la fascia di rispetto della linea ferroviaria, entro la quale non si può costruire, soprattutto una centrale del genere. Nell’assemblea di venerdì scorso a Isola del Cantone, organizzata dall’Associazione Isolese Ambientalista (Aia), è stato evidenziato però come questo parere, che potrebbe di fatto bloccare il progetto, non è ancora stato formalizzato nonostante siano passati quattro mesi. Sul tema, il parlamentare 5 stelle Alberto Zolezzi, membro della Commissione Ambiente della Camera e della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, ha annunciato un’interrogazione “per presentare il problema Energa – spiegano dall’Aia – e per avere uno spunto di supporto all’esercizio di pressioni sui nuovi prossimi dirigenti Rfi.

L’assemblea di Isola del Cantone con Alberto Zolezzi

Lo scopo dichiarato è quello di sollecitare l’ufficialità del diniego di Rfi sulla deroga alle distanze dell’impianto dalla sede ferroviaria, ad oggi solo dichiarata in sede di conferenza dei servizi ma mai formalizzata”. Rfi, da parte sua, contatta da Giornale7, fa sapere che “il parere non è ancora stato presentato poiché si sta valutando la modifica al progetto del biodigestore presentata da Energa dopo la conferenza del 23 marzo”. La società del gruppo Fs ribadisce comunque che non potrà essere concessa alcuna deroga alla distanza dalla ferrovia. Intanto, la Città Metropolitana di Genova ha avviato le procedure di esproprio a favore di Energa ma i cittadini isolesi proprietari del mappale 279 sia l’impresa Re, proprietaria del 95% dei restanti terreni, hanno presentato ricorso contro le lettere di preavviso: Energa, infatti, è stato detto durante l’assemblea di Isola, non possiede alcuno dei terreni interessati dal progetto. L’altro ricorso, presentato dai Comuni di Isola e Arquata contro l’ok della Regione all’impianto, sarà discusso a novembre dal Tar Liguria. All’incontro erano presenti, per il Piemonte, Stefania Pezzan, assessore di Arquata Scrivia; Roberto Scifò, consigliere di minoranza arquatese, e Domenico Ravetti, consigliere regionale Pd.