I Comuni dovranno stanziare ancora più soldi per il Cit di Novi Ligure non solo per tenere in piedi il bilancio del consorzio di trasporto pubblico ma anche per acquistare le quote del Comune di Serravalle Scrivia. È quanto è emerso dall’ultima seduta del Consiglio comunale di Voltaggio. Il sindaco, Giuseppe Benasso, durante la discussione sul bilancio di previsione, ha annunciato la necessità di aumentare le tasse e le imposte comunali per una serie di motivi, tra cui appunto l’aumento della quota che annualmente il Comune versa al Cit per ripianare i debiti che stanno soffocando la società, al punto che sono a rischio gli stipendi del personale. “Voltaggio – ha spiegato il primo cittadino – dovrà versare 14 mila euro annui anziché 11 mila come avveniva in passato. Inoltre, Serravalle intende cedere le sue quote del consorzio, che dovranno essere acquistate dagli altri Comuni soci, per cui per Voltaggio serviranno altri soldi”. L’amministrazione serravallese da anni ha annunciato questa ipotesi poiché ritiene che non legittimi i versamenti che i soci effettuano per ripianare i debiti del Cit.

Il Consiglio comunale di Voltaggio

“La situazione del consorzio – ha proseguito Benasso – è resa difficile anche dal contenzioso con il Comune di Novi per una serie di somme non pagate da quest’ultimo”. A gennaio l’amministrazione novese aveva versato solo la metà della sua quota di 165 mila euro, cifra riferita al ripiano dei debiti del 2018, per permettere alla società di pagare la rata del mutuo per il Movicentro (33 mila euro) e la tredicesima mensilità (53 mila euro) ai dipendenti. Il versamento era stato solo parziale poiché il Comune attendeva verifiche sul piano di ristrutturazione del consorzio di trasporti, risultato errato, e sui crediti vantati dall’ente nei confronti del Cit stesso. “A pesare – ha proseguito Benasso – è anche la situazione difficile del Movicentro”. Il sindaco ha ricordato quanto affermato dal revisore dei conti del Cit, il commercialista Sandro Tortarolo: “La rovina del Cit è iniziata nel 2017, quando i sindaci hanno accordato il ripianamento dei debiti del consorzio. Da allora la società non ha più cercato di arrivare al pareggio da sola