Nè fidejussioni né bonifiche”. Il Cociv, dopo l’incontro di martedì con le Aree protette dell’Appennino Piemontese sulle compensazioni ambientali previste per il Lemme, a Voltaggio, risponde picche alle richieste presentate dal presidente del Parco, Dino Bianchi. La questione riguarda la realizzazione della scogliera in sponda sinistra del Lemme, necessaria per sostenere l’ammasso di terra e roccia in corso di realizzazione nella ex cava Cementir, all’interno del sito di importanza comunitaria (sic) Capanne di Marcarolo, istituito per tutelare alcune specie protette e gestito dall’ex Parco Capanne. In particolare, nel tratto del Lemme trasformato in un canalone va ripristinato l’habitat precedente e ricostruito il bosco che esisteva lungo le sponde. Nel greto sono previste scale di risalita dei pesci e altri interventi che il Parco chiede dal 2014, quando sono cominciati i lavori nella ex cava. L’ente  di recente ha approvato la proposta di intervento sul Lemme presentata a settembre dal Cociv ma richiedendo numerose modifiche, in particolare a tutela dei pesci. Bianchi, nell’ultima seduta del Consiglio delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, aveva annunciato che avrebbe richiesto al Cociv anche la bonifica del terreno della ex cartiera, a monte della ex cava, pieno di rifiuti plastici scoperti proprio dal Cociv quando nel sito era previsto il campo base, e soprattutto una fidejussione bancaria: il timore è che il Cociv non porti a termine le compensazioni ambientali, per questo servono garanzia finanziarie, secondo il presidente.

L'ex cava Cementir di Voltaggio,
L’ex cava Cementir di Voltaggio, sito di deposito dello smarino del Terzo valico

Questioni ribadite nell’incontro di martedì a Lerma con i rappresentanti del Cociv nonché della Regione. Il Cociv, interpellato sulla vicenda e sui ritardi di cui parla Bianchi, ricorda proprio di aver depositato lo scorso anno “il progetto di ripristino del tratto del torrente Lemme antistante l’ex Cava Cementir alla Regione e alle Aree Protette Appennino Piemontese, al fine di acquisire i permessi necessari alla realizzazione dell’intervento. Il Parco, il 26 febbraio scorso, ha dato parere positivo con prescrizioni, che saranno recepite in vista dell’autorizzazione regionale”. Il consorzio, quindi, ritiene di aver fatto finora il suo dovere nella vicenda ma, a proposito della fidejussione dice: “Nella determinazione approvativa con prescrizioni del Parco non si prevede la stipula di garanzie fidejussorie, se non l’obbligo di osservare, in base alla legge, le prescrizioni impartite”. Cociv risponde negativamente anche rispetto alla bonifica del terreno della ex cartiera: “L’ambito della richiesta non è pertinente alle compensazioni ambientali relative all’intervento nel Lemme. Le criticità ambientali della ex-cartiera non sono causate dalle attività del Terzo Valico, ma preesistenti all’avvio dei lavori e per le quali Cociv ha adempiuto alle segnalazioni di legge”. L’intervento del Cociv in tal senso era stato richiesto anche dalla minoranza di Voltaggio, invano. Bianchi, dopo l’incontro, annuncia che chiederà un tavolo regionale sulla situazione di Voltaggio e ribadisce di essere pronto a firmare un esposto all’Unione europea, che ha istituito il sic, se le richieste non verranno accettate.