Il Comune di Gavi è commissariato. La volontà dell’ormai ex vicesindaco di Nicoletta Albano di andare al voto a tutti i costi in primavera è stata rispettata con le dimissioni sue e di altri sette consiglieri di maggioranza (Claudia Bergaglio, Valeria Grosso, Mario Pestarino, Sandro Pestarino, Eugenio Rabbia, Pierluigi Roveda e Francesco Saia), che hanno così fatto decadere il sindaco Rita Semino. Le sue dimissioni, fatte firmare da Albano il 29 dicembre, non sono mai state ufficializzate vista l’indagine per concussione partita proprio dalle presunte pressioni subite dal primo cittadino da parte della sua vice. Così, per la prima volta, il Comune sarà guidato, fino a primavera quando si voterà, da un commissario, nominato dal vice prefetto vicario reggente Paolo Ponta. Si tratta di Maria Clara Callegari, vice prefetto aggiunto nella prefettura alessandrina. Classe 1976, residente ad Arquata Scrivia, è laureata in giurisprudenza ma soprattutto è originaria di Gavi, precisamente di località Camprete, nella frazione di Pratolungo, dove ha ancora una casa e dei parenti. Una situazione che senz’altro non condizionerà il suo operato in Comune nei prossimi mesi, quando avrà l’occasione per dimostrare l’indipendenza della Prefettura nei confronti delle amministrazioni targate Albano, indipendenza che in tutti questi anni non sempre è stata una costante.

Pratolungo

Alcuni esempi. Nel 2008 il Comune guidato da Nicoletta Albano decide di vendere per 15 mila euro Corte Zerbo, un piazza pedonale in pieno centro storico. L’opposizione, con l’appoggio dell’ex assessore Anna Rabbia, chiede la discussione in Consiglio comunale. Il sindaco, nonostante la legge, la nega, e i consiglieri si rivolgono al prefetto, all’epoca Francesco Castaldo, che promette di intervenire ma poi non fa nulla. Nel 2011 sempre la Albano, come primo cittadino, convoca il Consiglio comunale il venerdì prima delle elezioni comunali che la vedranno trionfare per l’ennesima volta. All’ordine del giorno, l’approvazione definitiva della variante strutturale al piano regolatore, atto che, come altri, per legge non può essere approvato nei due mesi precedenti il voto. Il prefetto viene informato ma di nuovo non succede nulla. Infine, in molti hanno notato, nel febbraio 2016, la presenza dell’allora prefetto Romilda Tafuri ai funerali di Giovanni Albano, padre di Nicoletta.