AGGIORNAMENTO: la Regione, insieme ad Arpa, Agenzia interregionale per il Po, Comune e Provincia di Alessandria hanno stabilito che il conferimento di smarino nella cava alessandrina di cascina Clara e Buona può riprendere. I tecnici non hanno rilevatoche “non ci sono contaminazioni tali da rappresentare un pericolo per la salute pubblica e per l’equilibrio di corrette condizioni ambientali”. la Regione ricorda che, a questo punto, il sindaco Rita Rossa potrebbe ritirare l’ordinanza che sospende il conferimento di smarino. 2 mila cittadini chiedono però di non permettere la ripresa dell’attività soprattutto per il rischio amianto.

Terzo valico, caos nel piano cave. Cumuli di smarino a rischio discarica.

Il piano cave del Terzo valico è nel caos. Il Cociv non sa più dove smaltire lo smarino e si ritrova costretto a presentare un ricorso con tanto di richiesta danni contro l’atto del Comune di Alessandria (governato da una maggioranza favorevole all’alta capacità), atto che ha sospeso il conferimento nella ex cava di Clara e Buona.

I siti disponibili sono ormai ridotti al lumicino e l’adeguamento del piano presentato a ottobre, pochi giorni prima della serie di arresti che ha portato in carcere i vertici del consorzio, è fermo alla sostanziale bocciatura soprattutto da parte di sindaci e della Provincia.
Nell’occasione, era stato contestato in particolare il nuovo piano del traffico proposto dal Cociv, che non teneva in considerazione il traffico esistente sulle strade e quindi faceva apparire priva di conseguenze la prevista presenza di migliaia di camion prodotti dai cantieri. Tutti i nuovi siti di deposito indicati dal Cociv al momento, senza l’ok alla nuova versione del piano, non sono ancora disponibili.

Dopo l’alluvione i conferimenti nella ex cava alessandrina sono diventati sempre più difficoltosi e la dimostrazione del caos che regna nella realizzazione dell’opera, al di là dei cantieri in buona parte fermi o rallentati dall’inchiesta di ottobre, è a Pozzolo, nella cava di cascina Romanellotta (nella foto, gli impianti di lavorazione degli inerti).
Qui sono stati stoccati cumuli di smarino a quanto pare contenente schiumogeni e quant’altro. Materiali destinati probabilmente ad Alessandria ma depositati temporaneamente a Pozzolo in attesa della collocazione definitiva e che devono essere depositati entro un certo limite temporale, altrimenti vanno smaltiti come rifiuto, con costi enormi per il Cociv (e quindi per le casse pubbliche).

“Alla Romanellotta – spiegano dall’Arpa – i depositi in questione sono temporanei. Il Cociv, in base alla disponibilità dei siti di stoccaggio e ai risultati delle analisi sui materiali in questione può “scegliere” cosa farne”. Si tratterebbe quindi di decine di migliaia di metri cubi di terra e roccia “inquinate” da agenti chimici che se non finiscono entro un certo periodo nei siti previsti dal piano devono per forza di cose andare in discarica.

Un intoppo non da poco, visto che, oltre che alla Clara e Buona, sarebbe fermo anche il conferimento nel Basso Pieve e a Novi, per una interferenza con un traliccio dell’energia elettrica. Tutto regolare invece nella ex cava Cementir di Voltaggio, dove da oltre un anno viene portato anche lo smarino di Castagnola, dove di recente è stato trovato amianto nel fronte di scavo. I dati per il sito voltaggino, secondo quanto affermato dal sindaco Michele Bisio in Consiglio comunale, non hanno fatto registrare presenza di fibre killer nell’aria ma l’allarme resta alto che per un altro problema: nei mesi scorsi sono state trovate tracce di benzene e idrocarburi naturali nella terra e nella roccia scavata nelle gallerie di Voltaggio e Castagnola. I valori registrati dall’Arpa per il benzene lo scorso autunno erano oltre i limiti di legge, oscillanti invece per gli idrocarburi pesanti. Nel caso in cui i valori delle sostanze risultassero superiori a quelli rilevati in passato anche in questo caso lo smarino finirebbe in discarica con altri costi per il Cociv.

Tornando ad Alessandria, Legambiente, Pro Natura e il comitato Alessandria No Amianto dal Terzo Valico, a breve depositeranno in municipio le prime 1500 firme di cittadini alessandrini che hanno sottoscritto la petizione in appoggio alla proposta di deliberazione già presentata, con 400 firme, con la quale
si chiede, tra l’altro, al Consiglio comunale di approvare una delibera con cui sospendere incondizionatamente l’utilizzo di qualsiasi cava per il Terzo Valico sul territorio di Alessandria, oltre a impedire il transito di camion legati ai cantieri. Legambiente e Pro Natura hanno inoltre presentato in Procura un esposto in seguito all’alluvione che ha interessato Clara e Buona. L’obiettivo è accertare “l’origine e il contenuto dei conferimenti avvenuti prima dell’alluvione”, oltre a verificare la presenza di materiali contaminati all’interno dell’area, la avvenuta realizzazione o meno delle scogliere prescritte”.