Nel 2006 la Soprintendenza era stata chiara: “Senza un segnale dal territorio non ha più senso continuare a spendere soldi per il Forte di Gavi“. Lo Stato, in sostanza, era pronto a chiudere la fortezza che domina la Val Lemme e a interrompere i lavori di restauro poiché nessuno, a cominciare dal Comune, se ne interessava. Da quell’esortazione dieci anni fa nacque l’associazione Amici del Forte di Gavi, grazie alla quale il simbolo gaviese è rinato grazie a eventi di vario genere.

Un evento in costume al Forte di Gavi

Il primo presidente è stato Nicola Galleani D’Agliano. Dal 2011 l’incarico è ricoperto da Andrea Scotto. Domenica scorsa l’associazione ha festeggiato il decennale ed è stato fatto un bilancio dell’attività. “E’ stata dura – dice Scotto – ma siamo riusciti, nella percezione generale, a far passare il Forte dallo status di soprammobile a quello di opportunità di promozione e crescita di Gavi e del territorio. Il merito va a tanti soggetti: cominciamo dai custodi, anche se in numero insufficiente (non dipende da loro), i contributori privati (aziende grandi e piccole, non solo di Gavi) e i partner istituzionali (Comune, Rotary, Lions e Consorzio tutela del Gavi), che hanno permesso di dare continuità anno per anno alle iniziative al Forte, e le nostre volontarie e i nostri volontari che dal 2008 svolgono non solo un servizio di visite guidate (anche con rievocatori storici) ma anche di ricerca storica e di divulgazione con le scuole”.

Andrea Scotto

Proprio con le scuole l’associazione ha avviato una proficua collaborazione. “Non solo con quelle di Gavi e della Val Lemme – dice ancora Scotto – ma anche con il Liceo Amaldi di Novi Ligure dal quale, quest’anno, sono arrivate sei studentesse e uno studente che, con l’Alternanza Scuola-Lavoro, hanno dato al servizio guide un apporto importante: oltre al servizio guide estivo nel 2016, grazie a loro avremo, tra breve, audioguide in lingua inglese per visitatori stranieri e la pubblicazione di nuove informazioni sul Medioevo a Gavi”.

Gli studenti dell’Amaldi al Forte di Gavi

Al Forte è inoltre arrivata una nuova direttrice, Annamaria Aimone. “Non dimentichiamoci di Monica Fantone – continua il presidente degli Amici del Forte -, che è stata fondamentale per mantenere il legame tra noi e il Ministero nel caos seguito al decreto Franceschini del 2015, tra ruoli mancanti, nomine provvisorie e part-time vari che hanno reso il raggiungimento del record di visitatori nel 2016 un vero e proprio miracolo. Annamaria Aimone può invece concentrarsi al meglio sul Forte di Gavi, e lo fa davvero: è come se avesse il suo ufficio qui, e non a Torino”.

Andrea Scotto resterà in carica fino al 31 dicembre e ha deciso di non avere più ruoli ufficiali nel sodalizio: “Nessun abbandono, solo la fine di un lungo periodo tra segretario e presidente, sono in ballo da dieci anni, e questo sarà l’undicesimo. In questi ultimi mesi mi dedicherò al bando Fai, del quale sarà capofila il Polo Museale, e allo sviluppo del Gruppo Guide, che è la colonna portante dell’Associazione”. A tal proposito, tra meno di un mese prenderà il via il corso per le nuove guide: per iscriversi basta contattare di persona Luigi Pagliantini, segretario dell’associazione, oppure Armando Di Raimondo, vice-presidente, oppure inviare un’email all’indirizzo [email protected]. “Ci sarò anch’io – conclude Scotto -: dal 2018 torno a fare la guida volontaria a tempo pieno, finalmente, e un po’ di aggiornamento mi servirà”.

Armando Di Raimondo prosegue invece la “battaglia” contro la burocrazia per far riavere al Forte i cannoni con l’effige della Repubblica di Genova chiusi in un magazzino a Torino. Un’altra risorsa per la fortezza è l’essere stata ricompresa all’interno della Riserva naturale del Neirone, gestita dal Parco dell’Appennino Piemontese, l’ex Capanne di Marcarolo.