(foto da terzovalico.it)

Secondo Repubblica, in sostanza sarebbe stato cacciato dal governo gialloverde ma così non è. Marco Rettighieri lascerà a breve l’incarico di commissario del Cociv, il consorzio di imprese incaricato di realizzare il Terzo valico dei Giovi, ricoperto dal marzo 2017. All’epoca erano passati pochi mesi dagli arresti dei vertici del consorzio, accusati di corruzione e altri reati scoperti dalle indagini avviate dalle procure di Genova e Roma. Venne fuori un verminaio impressionante di tangenti e gare d’appalto falsate che misero a rischio la concessione ottenuta dal Cociv da Rfi ma, alla fine, il governo di centrosinistra decise di inventarsi la figura del commissario, scegliendo per l’appunto Rettighieri, personaggio che arrivava da altri incarichi del genere per il Tav Torino-Lione e l’Expo di Milano.

Marco Rettighieri, commissario del Cociv
Marco Rettighieri, commissario del Cociv

In questi quasi due anni il professionista, a detta degli stessi 5 stelle, seppure contrari al Terzo valico (e in attesa dell’analisi costi-benefici), ha lavorato in maniera positiva, riuscendo far rigare dritte le aziende sub appaltatrici soprattutto in merito alle questioni ambientali e in particolare all’amianto, riducendo al minimo i possibili impatti sulla salute delle persone e sull’ambiente. Anche rispetto agli appalti non ci sono più state, almeno finora, infiltrazioni di aziende legate alla ‘ndrangheta, come era invece avvenuto in precedenza. Rettighieri, nel marzo del 2017, era stato nominato dal prefetto di Roma su incarico del ministero dell’Interno in una fase di emergenza per il Cociv, fase che a oggi è terminata, per questo il suo ruolo non è più necessario. Il governo però, nella figura del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, intende comunque avvalersi della sua esperienza per il consorzio di imprese guidato da Impregilo-Salini, cercando di ottenere per lui un ruolo dirigenziale sempre nell’ottica della tutela ambientale e della regolarità degli appalti. L’idea è di far nominare Rettighieri da parte di Rfi, operazione che dovrebbe andare in porto nelle prossime settimane.

Il commissario del Terzo Valico Iolanda Romano (seconda da destra) accanto a Michele Longo (ex direttore del Cociv, poi arrestato), all’allora prefetto Romilda Tafuri e con il presidente della Regione Sergio Chiamparino.

Sarà invece messa effettivamente alla porta Iolanda Romano, il commissario di governo del Terzo valico, in scadenza a marzo. A lei il governo gialloverde e i 5 stelle in particolare addebitano di essersi appiattita sul modus operandi del Cociv prima degli arresti, senza essersi accorta di nulla nell’assegnazione degli appalti, come le aveva rinfacciato pubblicamente il suo predecessore, Walter Lupi. Da quando il nuovo esecutivo è entrato in carica, per altro, la Romano si è molto defilata rispetto al presenzialismo degli anni scorsi, quando ha organizzato eventi discutibili come la Ciclo camminata pro Terzo valico, dove c’erano più agenti delle forze dell’ordine che partecipanti. I 5 stelle di Liguria e Piemonte stanno proponendo a Toninelli una rosa di nomi per il suo successore.