A Gavi a ottobre non partirà la raccolta differenziata porta a porta. Gestione Ambiente aveva inserito il centro principale della Val Lemme nell’ultimo gruppo di paesi dove avviare il cosiddetto metodo Contarina, che prevede la raccolta domiciliare dei rifiuti e l’eliminazione dei cassonetti stradali per arrivare all’obiettivo del 65% di differenziata entro il 2020. Il mese prossimo Gavi sarebbe dovuto partire con Capriata d’Orba, Carrosio, Fraconalto, Parodi Ligure, Serravalle Scrivia, Voltaggio, solo per citare quelli più vicini. Invece, ha scelto di fare come Novi Ligure e Tortona, centri molto più grandi con quasi trentamila abitanti che, con le nuove amministrazioni di centrodestra, hanno chiesto di rivedere quanto previsto da Gestione Ambiente. Gavi, con appena 4.500 abitanti circa, ha anch’esso sollevato grossi dubbi sulla possibilità di attuare il porta a porta a in paese. Lo ha fatto nella lettera inviata al Consorzio servizio rifiuti (Csr) di Novi Ligure, con la quale l’assemblea dei sindaci ha accolto la proroga di sei mesi. In sostanza, l’amministrazione comunale sostiene che “l’impianto urbanistico del paese, con strade molto strette, unico sul territorio”, non permetterebbe ai mezzi di effettuare la raccolta domiciliare, tesi smentita in passato dal Csr. A complicare la situazione, a detta del Comune, anche il fatto che in estate la popolazione cresce di circa 2 mila persone e la presenza delle frazioni e delle località. Gli amministratori comunali sostengono di aver espresso da subito perplessità sul metodo previsto e di aver chiesto a Gestione ambiente di prevedere nuove modalità di raccolta “ma gli studi non sono però mai pervenuti”.

Per questo, sostiene il Comune, non è mai stato neppure possibile informare la popolazione. Nell’attesa che Gestione ambiente confermi o smentisca il Comune sugli studi richiesti, Gavi continuerà a non fare a differenziata come previsto e resterà l’unico Comune della Val Lemme fermo al palo, rischiando di vedere i suoi cassonetti pieni di rifiuti anche arrivano dai paesi limitrofi, dove tanti cercheranno di pagare meno portando la spazzatura altrove. Sopratutto, Gavi resterà lontano dagli obiettivi di legge sulla differenziata, essendo fermo al 38% (dato del 2018), mentre altri paesi serviti da Gestione ambiente con le sue stesse dimensioni sono già adesso al 64% e altri centri della Bassa Vallemme, senz’altro più piccoli, superano il 70%. Le motivazioni con le quali è stata ottenuta la proroga sono le stesse utilizzate nel decennio scorso, quando Gavi rischiò l’esclusione dal Csr (e quindi l’impossibilità di utilizzare le discariche di Novi e Tortona) poiché non voleva fare la differenziata. Alla fine, la raccolta nel 2008 è partita solo nelle frazioni, facendo crescere la percentuale dal 6 al 38%, a dimostrazione che i risultati possono arrivare. Oltretutto, prima del 2009, Gavi ha pagato circa 100 mila euro di multe proprio per le scelte in merito alla raccolta differenziata che, va ricordato, è uno dei criteri previsti per continuare a mantenere la Bandiera arancione del Touring club.