Il parco di Villa Gabrieli non può aspettare

I rifiugiati aderiscono in massa al corso per volontari

0
1969

“L’ abete bianco di 25 metri è secco, un acero incombe su via Carducci e anche la ceppaia di acero platanoide è da rimuovere subito, per scongiurare cadute”, è il primo suggerimento dell’esperto Pier Luigi Corretta, uno dei volontari che ha risposto all’ appello della Fondazione Cigno-Associazione Vela per la rinascita dell’antico parco di Villa Gabrieli di proprietà dell’Asl. Vela e Asl con il Comune di Ovada stanno predisponendo una convenzione, intanto l’associazione recluta volontari attraverso il sito web www.parcovillagabrieliovada.it.

La scorsa settimana al salone “Padre Giancarlo” in via Cairoli si è svolto un incontro inforamtivo nell’ambito della Scuola italiana del cittadino responsabile dal titolo “Qualità della vita: la cura nel verde e del verde”, a cui hanno partecipato promotori, partner e professionisti, che a costo zero coordineranno il piano di manutenzione del verde insieme ai volontari e avranno anche il compito di addestrarli, dalla conoscenza delle piante, alle modalità di potatura fino alle norme di sicurezza sul lavoro. I primi iscritti sono alcuni abitanti dal pollice verde e le cooperative che gestiscono i rifugiati nel comune di Ovada, circa 90. “Abbiamo aderito in massa, siamo a disposizione dei promotori, i ragazzi non vedono l’ora di cominciare il corso”, dice un’educatrice dell’associazione Idee solidali, Serena Aventaggiato.

Il corso inizierà entro giugno– ha detto la dottoressa Paola Varese, cuore e motore della rinascita – rilanceremo la candidatura del Fai, ripartiranno la campagna on line e la raccolta firme  per far riconoscere Villa Gabrieli come “Luogo del cuore”, nella speranza di ottenere un finanziamento per la ristrutturazione”. Da tutelare ci sono la palazzina in stile Liberty e 18 mila metri di piante autoctone ed esotiche, prati, un laghetto con gli animali. L’area si trova alle spalle dell’ospedale di Ovada, l’Asl non ha risorse per ristrutturare, né per la manutenzione ordinaria. Per valorizzare Fondazione Cigno e Vela hanno proposto il progetto “Coltiviamo il benessere”, che con il coinvolgimento del comune, delle scuole e delle associazioni locali intende realizzare all’interno del Parco percorsi botanici e terapeutici in particolare per i pazienti oncologici.