Il presidente Chiamparino in Val Borbera per ricordare l’anniversario della “Battaglia di Cantalupo”

74 anni fa moriva, ucciso dai nazisti Fedor Poletaev, sabato 16 febbraio, le celebrazioni

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Febbraio 1945, mancano poche settimane alla fine della seconda guerra mondiale, il più esteso e distruttivo conflitto della Storia, con oltre 55 milioni di morti. Tra loro Fedor Peletaev, che da  Kastino, un paese nella regione Russa di Rjazan, è arrivato, dopo molte tragiche vicissitudini, a concludere la propria vita in Val Borbera.

Fedor è un soldato dell’Armata Rossa, della  nona divisione di fanteria, quando nell’estate del 1942, nel corso di una battaglia contro i nazisti viene ferito e fatto prigioniero. Trasferito da un campo di concentramento all’altro, nel 1944 viene internato in un campo nei pressi di Tortona, dopo pochi mesi, nell’estate del 1944, Fedor, insieme ad un gruppo di prigionieri, riusce a fuggire e a raggiungere la Val Borbera, dove si unisce ai  partigiani della brigata “Oreste”, nella divisione partigiana “Pinan Cichero”.  Partecipa a molte azioni contro i nazi-fascisti, fino alla battaglia del 2 febbraio 1945, quella di Cantalupo, quando una colonna tedesca ed un battaglione della famigerata “Turkestan”, composta da ex prigionieri sovietici, georgiani e mongoli,  forzano il blocco di Pertuso ed occupano Cantalupo Ligure. I partigiani della “Oreste” decidono il contrattacco, sebbene stremati dal freddo, dalle privazioni e dai continui scontri. Convergendo sul nemico lungo la strada, fuori dell’abitato che conduce al ponte di San Nazzaro, ingaggiano una battaglia per ore, nella neve alta sino alle ginocchia. Le sorti della battaglia sarebbero state terribili per i partigiani, se Fedor non avesse creato un diversivo, lanciandosi contro il nemico e intimandogli la resa in russo, lingua che i “mongoli”, conoscevano bene. Una raffica di mitra lo ha colpito in pieno petto, ma il suo eroico gesto ha determinato il successo di quella battaglia. Al termine degli scontri, pesantissime le perdite per i nazisti: 12 morti, 5 feriti, 41 prigionieri, oltre alla confisca delle armi e delle munizioni.*

Solo all’inizio degli anni ’60 la Russia ha conosciuto la sua impresa.  Su decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, il 26 dicembre 1962, al sergente dell’Armata Rossa Poletaev Fiodor Andrianovich è stato conferito il titolo postumo di Eroe dell’Unione Sovietica. Il 24 dicembre del 1970 nella città di Rjazan, nella via che tuttora porta il suo nome, gli è stato ufficialmente dedicato un monumento. Come del resto ha fatto Cantalupo.

Per ricordare Fedor nel corso degli anni sono intervenute molte personalità di spicco del mondo politico, tra gli altri, nel 2002, l’allora presidente russo Mikail Gorbaciov. Quest’anno, a rendere omaggio a Fedor, per il 74° anniversario della Battaglia, ci sarà il presidente della Regione, Sergio Chiamparino che, dopo la visita a Carrega Ligure in occasione dell’annuncio della realizzazione del Parco della Val Borbera, si appresta alla sua seconda visita in Valle.

Foto Massimo Sorlino

L’appuntamento è per sabato 16 febbraio. Le celebrazioni inizieranno alle 10.30, con la deposizione di una corona al monumento di Fedor; da qui il corteo raggiungerà il palazzetto dello Sport, dove alle 11.15  il sindaco Gian Piero Daglio, incontrerà il presidente della Regione Sergio Chiamparino, cui è affidata l’orazione ufficiale che sarà pronunciata verso mezzogiorno. Saranno inoltre presenti alla manifestazione: Roberto Rossi presidente dell’Anpi provinciale, Carlo Scotti, vicepresidente nazionale F.I.V.L., i consoli generali della federazione russa di Genova e Milano, Pavlov Marat e  Alexander Nurizade, Yulia Rokotyanskaya, presidente del consiglio comunale di Ryazan e il presidente della Provincia, Gianfranco Baldi.

Nel corso della cerimonia ci sarà la presentazione e la firma dell’atto costitutivo dell’Associazione Ry.Al.Ge.Ets per la collaborazione e l’interscambio Russia – Italia.

*Notizie storiche tratte da: Archivio Isral – Giambattista, Ponte Rotto ed. Colibrì, – Fondo sociale di F.A. Poletaev – Centro Ligure di Storia Sociale.  Le foto del ritratto di Fedor e del monumento a Ryazan sono tratte dal magazin russo Ogoniok.