A fine settembre ho deciso di tornare a Vienna, a distanza di tre anni dall’ultima volta. Ho vissuto in questa città dal 2006 al 2011, lavorando per un associazione che sostiene i progetti Don Bosco nei paesi in via di sviluppo. Dopo aver cominciato la mia vita da “Massi on the road” ho avuto meno occasioni di visitare la mia amata “Wien”, che considero ancora come una seconda casa.

Parto con un bus notturno da Milano alle nove di sera e il mattino dopo arrivo nella capitale austriaca, illuminata da un sole ancora molto caldo. I 12 giorni successivi sono un vero e proprio tour de force di incontri con decine di amici e amiche. Si comincia dagli ex colleghi di “Jugend Eine Welt”, contenti che in questi anni ho continuato a collaborare come volontario, visitando opere Salesiane da loro finanziate. Gli amaretti di Gavi sono sempre un regalo molto gradito e le ore volano, parlando degli anni trascorsi insieme in ufficio e delle tante cose successe nel frattempo. Per due giorni sono ospitato a casa di Robert, un carissimo amico con il quale trascorro una giornata fantastica al “Lainzer Tiergarten”, un enorme bosco al confine della città, camminando a lungo e godendoci un buon pasto all’aperto.

In teoria l’autunno è cominciato ma si respira ancora un’atmosfera di fine estate, con il bel tempo che mi invita a riscoprire il centro con i suoi palazzi e musei, le vigne sulle colline di Kahlenberg e la sempre vivace isola del Danubio. Insieme a Lea, mia collega durante l’estate trascorsa in Norvegia, vado a teatro a vedere una versione moderna del “Sogno di una notte di mezza estate” e ballo al ritmo reggae e dancehall del gruppo tedesco Culcha Candela.

I giorni passano sempre più veloci e l’8 ottobre lascio Vienna con una punta di tristezza ma anche con una profonda gratitudine per l’accoglienza calorosa ricevuta dai miei amici. Auf Wiedersehen, arrivederci alla prossima!
Con un treno notturno raggiungo Bologna e trascorro due giorni in questa città che negli ultimi anni ho visitato spesso. Mi ospitano due amici, Angelo e Francesca, e presento le mie esperienze di viaggio nella locale scuola Salesiana, davanti ad alcune classi di terza media e di prima superiore.

La meta successiva del viaggio è Lutirano, un minuscolo paese sulle colline tosco-emiliane, a 25 km da Faenza. Qui si trova il centro Vipassana “Dhamma Atala”, dove si pratica una tecnica di meditazione buddista aperta a persone di tutte le religioni e rivolta soprattutto ai laici. Vipassana è ormai una parte fondamentale della mia vita da quattro anni e condivido il capitolo del libro “Massi on the road in India” in cui descrivo questo tipo di meditazione.

Partecipo prima a un corso di tre giorni e poi mi fermo come “servitore” (lavoro volontario) per altre due settimane. Per tutto il tempo il ritmo quotidiano viene scandito dal suono di un gong a forma di Buddha. Suona per la prima volta alle 4 del mattino, e a intervalli regolari fino alle 9 di sera, indicando le ore di meditazione, i pasti, i riposi. Le temperature sono autunnali solo di notte, ma di giorno fa veramente caldo e pranzo sempre all’aperto, godendomi i paesaggi di campagna ricchi di colori. Come sempre l’ambiente tranquillo e le tante ore di meditazione mi permettono di osservare con equanimità la mia agitazione mentale, facendo dissolvere tante paure passate e future e ancorandomi fermamente nel presente. Il 29 ottobre parto dal centro con una grande pace che spero di mantenere nella vita gaviese dei prossimi mesi!