Arquata Scrivia: il cantiere del Terzo valico di Radimero

“La Regione sospenda le autorizzazioni fintanto che il Consorzio non si adeguerà alle prescrizioni previste”. Il capogruppo 5 stelle in Regione, Sean Sacco, chiede alla giunta Cirio di far rispettare la legge dopo che il Tar ha respinto il ricorso del Cociv contro l’imposizione della Regione, datata 2017, sulla realizzazione del trasporto ferroviario dello smarino dai cantieri di Arquata e Serravalle verso le cave di pianura. Il Tar – dice Sacco – ha finalmente emesso la sentenza definitiva. Cociv dovrà rispettare le prescrizioni regionali e trasportare lo smarino proveniente dai cantieri del Terzo Valico nelle ex cave della pianura alessandrina nella modalità combinata ferro-gomma. Cociv ha agito in maniera indisturbata per più di tre anni, nonostante il TAR avesse respinto nel 2018 la richiesta di sospensione dell’efficacia della prescrizione, e quindi il consorzio per legge avrebbe dovuto comunque attuare la prescrizione della Regione.

I camion del Cociv in uscita dal cantiere di Castagnola
I camion del Cociv

Invece ha continuato indisturbato a muoversi esclusivamente su gomma, con evidenti ripercussioni ambientali negative, disagi sulla viabilità e riduzione della sicurezza, come già denunciato nel 2019 da Arquata Scrivia e altri comuni. Ora che è venuto meno il presupposto su cui Cociv faceva leva per continuare i lavori, la Regione faccia valere la propria posizione e sospenda le autorizzazioni fintanto che il Consorzio non si adeguerà alle prescrizioni previste. Avevamo già chiesto lumi all’amministrazione regionale in merito alla mancata ottemperanza degli obblighi da parte del consorzio ottenendo come risposta che senza una sentenza definitiva non ci si poteva muovere.
Ora che la sentenza è arrivata – conclude il pentastellato – ci ripresenteremo in aula per ottenere tutte le rassicurazioni del caso e per verificare che la giunta regionale non si faccia più pestare i piedi”. Nella sentenza un passaggio dal quale si può desumere quanto la Regione abbia avuto a cuore la questione: i giudici hanno messo nero su bianco che “entrambe le parti non hanno presentato memorie nei tempi di legge dimostrando uno scarso interesse alla decisione della controversia”.