Il capannone della Campoverde a Tortona

Il Tavolo regionale della trasparenza e partecipazione sul nucleare si dimentica del sito della Campoverde a Tortona. In via Postumia, tra gli altri capannoni, il deposito nucleare gestito dalla società di Milano al suo interno dovrebbe contenere 186,93 Gbq, oltre 300 metri cubi, pari a 2159 bidoni di rifiuti nucleari. Custodisce i rifiuti della bonifica della ex Controlsonic e si trova nella zona industriale tra la ferrovia e la provinciale 35. Con la ex Fabbricazioni nucleari di Bosco Marengo è il secondo sito nucleare in provincia di Alessandria, trasformato negli anni in un deposito temporaneo di rifiuti radioattivi, come tutti gli altri siti che attendono il deposito unico nazionale. Ieri, 4 marzo, si è svolto in modalità on line il Tavolo regionale nel quale sono stati illustrati alcuni aggiornamenti circa il procedimento per la futura pubblicazione della CNAI, la Carta delle Aree Idonee per il Deposito Nazionale per il nucleare, che dovrebbe essere pubblicata sul sito del ministero della Transizione ecologica e della Sogin nel mese di maggio. Nella seduta sono intervenuti sindaci, associazioni e comitati che hanno posto una serie di quesiti alla Sogin, incaricata di realizzare il deposito unico, e all’Isin, l’ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, in vista della redazione della Cnai.

La Sogin ha spiegato che in questa fase non possono essere resi noti dettagli sulla futura carta e ha spiegato l’iter: dopo la pubblicazione, ci saranno 90 giorni di tempo per le eventuali manifestazioni di interesse da parte dei Comuni che intendono avere sul loro territorio il deposito, poi si attenderà un decreto del ministero e quindi la procedura per la costruzione dell’impianto. È stato Simone Bellingeri, rappresentante del Comitato Torrente Orba a chiedere “per quale ragione non risulta essere stato invitato o convocato al Tavolo la “Campoverde S.r.l.” titolare di un deposito nucleare in Tortona, in un capannone situato in una strada laterale di via Postumia? Di questi materiali radioattivi, quale è la situazione attuale? Il deposito si trova sopra l’area di ricarica delle falde acquifere profonde? Campoverde prevede di trattare, condizionare, trasferire questi rifiuti in tempi certi?”. Gian Piero Godio di Legambiente Piemonte ha rincarato: “Il capannone della Campoverde è in città a Tortona. Perché non è stata inviata la società titolare? Si deve sapere cosa sta facendo, in che condizioni sono i rifiuti e quanti sono attualmente”. L’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati, che ha coordinato gli interventi, si è limitato a spiegare che “la Campoverde non ha mai chiesto di essere invitata la tavolo” ma Godio ha sottolineato che “le società che gestiscono siti nucleare devono essere presenti”. Che la Regione sia dimenticata del sito nucleare tortonese?