C’era una sorta di via libera al Terzo valico dei Giovi nella versione del contratto di governo oggetto del confronto tra 5 stelle e Lega Nord e la diffusione di questo documento tra ieri e oggi ha provocato non poche reazioni tra chi si oppone alla grande opera da 6,2 miliardi nonché tra gli stessi rappresentanti locali del movimento fondato da Beppe Grillo. La bozza del documento finito ai giornali risaliva a martedì 15 maggio e indicava invece lo stop al Tav in Val Susa. Entrambe le opere sono da sempre avversate dai 5 stelle come esempio di spreco di denaro pubblico a fronte del fatto che non esistono, soprattutto per il Terzo valico, dati tecnici che ne dimostrino l’utilità. La Lega, invece, come quasi tutti gli altri partiti, da sempre sostiene i due progetti. Quanto scritto nella bozza poteva sembra una sorta di scambio: lasciare andare avanti un’opera già finanziata e avviata, seppure inutile e in ritardo, e fermare l’altra tutto sommato ancora in ballo. Dal mattino però chi rappresenta in Piemonte e in Liguria i 5 stelle, nelle istituzioni e non, si è fatto sentire con chi sta portando avanti il confronto per la creazione del governo, ribadendo le motivazioni che sono alla base dell’opposizione al Terzo valico.

Paolo Mighetti, consigliere regionale M5s
Paolo Mighetti, consigliere regionale M5s

Così dall’ultima versione del documento, oggetto della trattativa, risulta che anche la linea ferroviaria ad alta capacità tra Genova e Tortona va fermata essendo stata, come ricordano gli esponenti del M5s Paolo Mighetti (consigliere regionale) e Fabrizio Gallo (consigliere comunale a Novi Ligure), “espunta dal contratto di Governo. Ora è necessario rivedere l’opera nel suo complesso partendo da una seria analisi costi-benefici che sicuramente mostrerà tutti i limiti di questo progetto così come è stato imposto al nostro territorio. S’impone una valutazione su cosa sia necessario per dare al porto di Genova un collegamento efficiente col corridoio Reno-Alpi. Sicuramente – proseguono Mighetti e Gallo – bisognerà rivalutare un percorso, quello verso Milano, ormai superato dopo l’apertura del nuovo tunnel del Gottardo e le opere necessarie alla linea storica che attraversa da nord a sud il Piemonte orientale. L’obiettivo primario sarà quello di ridare centralità al nostro territorio senza distruggerlo e sperperare denaro pubblico”.

Fabrizio Gallo, capogruppo 5 stelle
Fabrizio Gallo, capogruppo 5 stelle a Novi Ligure

Tutto ovviamente dipende dal risultato del confronto tra i due partiti nonché dalle reazioni di Forza Italia, che punta a condizionare sia la trattativa nonché l’eventuale azione del possibile governo. Senza contare il coro dei politici e dei sindacati che già si sono fatto sentire a proposito della Val Susa non appena è uscita la notizia dello stop al progetto inserito nel documento, contestandolo in nome dell’occupazione e del presunto sviluppo.