Gianni Repetto e Roberto Paravagna

La Memoria rende liberi – Il “viaggio agli inferi” di Liliana Segre ad Auschwitz”: oggi, 27 gennaio, alle 10 Gianni Repetto e Roberto Paravagna, nell’aula magna della scuola media di Arquata Scrivia, saranno i protagonisti dello spettacolo ispirato dalla lettura del libro omonimo “La Memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah” di Liliana Segre ed Enrico Mentana, pubblicato nel 2019. Lo spettacolo racconta, come spiega Repetto, che leggerà i brani, “i momenti cruciali della terribile esperienza della bambina ebrea Liliana. La lettura inizia con una breve presentazione delle principali disposizioni delle leggi razziali antisemite del 1938, in particolare quelle riguardanti la scuola, e prosegue con gli effetti che ebbe su Liliana l’annuncio di quelle disposizioni ascoltate alla radio con i suoi familiari (la mamma era purtroppo già morta), il battesimo cattolico forzato per poter essere accolta a Milano nella scuola delle Marcelline, lo scoppio della guerra, la vita da sfollati in un paesino della Brianza, il tentativo di fuga con il padre in Svizzera dopo l’8 settembre 1943, il rifiuto delle autorità di polizia elvetiche di accoglierli, l’arresto da parte di due finanzieri italiani in camicia nera,

SENATRICE LILIANA SEGRE (00032435) (© 2018 Carmine Flamminio / Senato della Repubblica)

la consegna ai nazisti, – aggiunge Repetto – il carcere a San Vittore, la partenza per Auschwitz il 30 gennaio del 1944, l’arrivo il 6 febbraio, la Judenrampe, la dolorosa separazione dal padre, le baracche del campo e la “marcatura” (lei ebbe il numero 75.190), la lezione di Storia del professor Hirschel durante il lavoro in fabbrica, la marcia della morte verso occidente incalzati dall’avanzata delle truppe russe, la liberazione e il ritorno a casa. “Non mi restava nulla, nulla. Non mi restava nessuno” dice Liliana. Aveva perso nella Shoah padre e nonni paterni”. Le canzoni affidate a Paravagna accompagnano il testo in modo da ricreare l’atmosfera di quegli anni terribili e spaziano dalle canzoni cosiddette di “lager”, nate cioè nell’ambito concentrazionario (Frauenlager di Jadwiga Leszcynska; Ravensbrück lied di Zinaida, deportata russa presso il campo femminile di Ravensbrück; Canto di prigionia di Anonimo), all’inno nazista (Das Horst Wessel Lied / Die Fahne hoch di Horst Wessel), dalle canzoni di Bertolt Brecht e Kurt Weil (La ballata di Maria Sanders e Die Moritat von Mackie Messer) all’inno di Israele (HaTikvah di Naftali Herz Imber e Samuel Cohen), dalle canzoni che resero famosa la Dietrich (In den Kasernen di Manfred Greiffenhagen e Lili Marlene di Hans Leip e Norbert Schultze) a “Khorakhané” di Fabrizio De André e “La vita è bella così” di Nicola Piovani e Noa. Durante il reading scorreranno su uno schermo immagini relative ai giornali dell’epoca, alla vita familiare di Liliana bambina e al campo di concentramento di Auschwitz dove si svolse la sua terribile esperienza di deportata per causa razziale.