Esattamente due anni fa, in occasione della festa di San Giacomo, venne inaugurata insieme al vicino parco giochi con banda musicale, discorsi, bersaglieri, benedizioni varie, ravioli, fuochi d’artificio, e pure le guardie private, costate non si sa quanto. È quella che l’allora sindaco Nicoletta Albano definì “un’area attrezzata per la sosta e il riposo dei bambini e dei loro accompagnatori”, realizzata a spese del Comune (quasi 300 mila euro insieme al parco giochi) sulla proprietà del condominio Ex Cit e dedicata a San Giovanni Bosco, protettore dei giovani.
In effetti, i bambini che la sera frequentano i giochi hanno bisogno di una protezione se si mettono a giocare sotto il monumento del santo, poiché lo spazio è lasciato al buio ormai dallo scorso anno, quando il cancello di ingresso secondario dall’ex Cit è stato chiuso a causa delle bravate di alcun ragazzini. Per entrare nell’area in questione si deve quindi rispettare l’orario del parco giochi e del suo cancello a chiusura automatica. Un accorgimento giusto ma che non tutela chi frequenta l’area la sera.
Oltretutto, una parte di questo spazio, dal quale si poteva ammirare il paesaggio della Val Lemme, è stata quasi da subito transennata, a detta del Comune sempre a causa di alcuni ragazzini. Non solo: le piante sono state lasciate seccare nonostante i vasi siano dotati di impianto di irrigazione e, non essendo disponibile un bagno, i genitori si vedono costretti a portare i bambini a fare i bisogni dietro i vasi. Una situazione di abbandono che fa a pugni con i 300 mila euro spesi dal Comune. “Ci impegniamo – spiega oggi Albano – a risolvere il problema di via Voltaggio una volta per tutte e verificheremo il discorso illuminazione. Cerchiamo di tenere il più possibile pulito anche se spesso per i nostri operatori non è facile, considerate le condizioni in cui viene sovente lasciato il parco la domenica sera”. Nessuna speranza per i servizi igienici.