Bottiglie all'interno della Cantina quando era in funzione

Società in liquidazione e si spera nei fondi regionali per ripianare i debiti. La situazione della cantina di montagna di Lerma è sempre più difficile. Creata all’inizio del decennio scorso dall’allora Comunità montana alta Val Lemme Alto Ovadese con fondi pubblici e con l’obiettivo di dare la possibilità di vinificare ai viticoltori della zona, negli anni ha cercato un suo spazio nel mercato, soprattutto del Dolcetto, ma l’obiettivo, in sostanza, non è mai stato raggiunto. La cantina ha dovuto ricorrere ai prestiti delle banche, ancora da onorare, così come il pagamento di molti dei conferitori delle uve nella struttura di località Bonelle, dallo scorso anno proprietà, in maggioranza, dell’Unione montana dal Tobbio al Colma.

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La cantina di Lerma

Ora, con l’entrata in vigore della legge Madia, la società titolare della cantina, la Alto Monferrato Ovadese s.c.r.l., è stata messa in liquidazione. I Comuni e l’Unione Montana hanno deliberato entro il 30 settembre scorso “in quanto non svolgente attività alcuna di rilevanza istituzionale comunale e quindi non indispensabile per il perseguimento delle finalità dell’ente”. Infatti, la legge Madia impone agli enti locali di uscire dalle società che non forniscono servizi essenziali, come trasporti, sanità, raccolta rifiuti e altro. A questo punto, il destino della cantina è legato all’arrivo di un imprenditore che gestisca la cantina. Liquidatori sono stati nominati Stefano Persano, sindaco di Bosio, Giorgio Marenco (Tagliolo) e Franco Ravera, (Belforte), che spiega: “La conduzione della cantina non può più essere in capo a un ente pubblico. Ora speriamo di trovare un soggetto che porti avanti l’attività. L’edificio e i beni restano di per la quaisi totalità di proprietà dell’Unione montana, che cercherà in sostanza di affittare l’azienda. L’ideale sarebbe un imprenditore agricolo. I debiti? Cercheremo – dice ancora Ravera – di ripianarli, per quanto possibile, con il Fondo regionale per la montagna, la somma che ogni anno viene assegnata dalla Regione per il funzionamento dell’Unione montana, pari a 80 mila euro”.

Ma come si è arrivati a una situazione del genere? Nel Consiglio comunale di Voltaggio, la scorsa settimana, è stata votata la cessione delle quote (1% circa) all’Unione Dal Tobbio al Colma e il sindaco, Michele Bisio, ha affermato: “La società è stata messa in liquidazione anche per i conti in difficoltà. Negli anni sono state rivolte critiche ai bilanci della cantina, nei quali sono state sopravvalutate le riserve di vino”. Nei mesi scorsi alcuni conferitori di uve hanno minacciato di chiedere al giudice l’emissione di decreti ingiuntivi per avere i soldi che attendono da tempo.