C’è anche Pierpaolo Bagnasco, capo dell’ufficio tecnico del Comune di Gavi, fra le persone coinvolte nell’indagine scaturita dalle dimissioni “forzate” del sindaco Rita Semino, che sarebbe stata costretta a firmare un documento, poi non protocollato, in seguito a un presunto ricatto messo in atto dal vicesindaco, Nicoletta Albano. Quest’ultima è indagata per concussione mentre il segretario comunale, Giovanna Sutera, deve rispondere del reato di falso in atto pubblico, lo stesso contestato a Bagnasco. Il tecnico, dipendente del Comune dall’inizio degli anni Novanta e sindaco a Stazzano, di recente era stato interrogato dai carabinieri a Novi Ligure ma, come Sutera e Albano, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto riporta La Stampa, ci sono anche altri dipendenti comunali indagati, dei quali la Procura al momento non rende noti i nomi.

La lista vincente alle elezioni del 2016

Bagnasco, delfino del defunto primo cittadino stazzanese Graziano Montessoro, è un fedelissimo della Albano nonostante il suo ruolo di dipendente del Comune. Durante le numerose campagne elettorali vinte dall’ex consigliere regionale, Bagnasco è sempre stato al suo fianco, persino nei seggi al momento dello spoglio dei voti. I suo nome era comparso anche nella lista dei nomi che Albano aveva proposto come possibili candidati al Mir, Movimento italiani in rivoluzione, creato dall’imprenditore emiliano Giampiero Samorì, progetto poi abortito. In quell’elenco, per altro, figuravano anche altri dipendenti del Comune o persone che avevano ottenuto appalti dall’amministrazione comunale. Per conoscere nel dettaglio le contestazioni mosse ai tre indagati si deve attendere l’avviso di conclusione delle indagini.