Indagini sui Sahaja Yoga per i fondi regionali alla scuola di Centrassi

Per la Guardia di Finanza ci sarebbe una truffa. “Tutto regolare – dicono gli yoga - l'attività didattica fa parte delle nostre iniziative religiose”.

0
4724
Casa Forme, a Centrassi, Cabella Ligure, dove è attiva la scuola parentale dei sahaja yoga
Casa Forme, a Centrassi, dove è attiva la scuola parentale dei sahaja yoga

I soldi erogati dalla Regione per l’edificio di Casa Forme a Cabella Ligure sono stati spesi correttamente dalla Fondazione Sahaja Yoga? Lo chiedono i 5 Stelle in Consiglio regionale è soprattutto la Guardia di Finanza. Le Fiamme gialle stanno infatti indagando sui fondi che Finpiemonte, finanziaria regionale, aveva stanziato per attività legate al turismo religioso a favore dei sahaja yoga, 200 mila euro erogati al 50%, spesi invece, secondo l’ipotesi accusatoria, per la scuola parentale attiva da anni nell’edificio di località Centrassi, Casa Forme, appunto, edificio gestito dalla società Casa Madre impresa sociale, affiliata alla Fondazione. Il reato ipotizzato è truffa ai danni della Regione.

Palazzo Doria, a Cabella Ligure, sede della fondazione sahaja yoga

Nel 2008 qui è stata aperta la scuola parentale frequentata da circa 60 bambini, tre anni fa teatro di un blitz ordinato dalla procura dei minori di Torino in seguito alla segnalazione di presunti maltrattamenti e abbandono ai danni dei bambini. La scuola era stata momentaneamente chiusa anche per alcune irregolarità edilizie e amministrative ma tutto, pochi mesi dopo, era tornato nella normalità: le accuse della procura dei minori erano cadute grazie a una serie di sentenze favorevoli alle famiglie dei bambini iscritti alla scuola parentale e le irregolarità sanate, tanto che la scuola era stata riaperta. Verso la metà dello scorso anno, però, le Fiamme gialle hanno redatto una memoria inviata alla procura di Alessandria relativa all’uso dei fondi regionali. I 5 stelle, invece, con il consigliere regionale Francesca Frediani, hanno presentato un’interrogazione all’amministrazione regionale. “Da un sopralluogo dei nostri funzionari – è scritto nella risposta – è emerso che l’attività didattica era organizzata in un edificio adiacente e non in quello oggetto del contributo” ma dal documento è emersa proprio l’esistenza dell’indagine. Secondo la Regione, infine, “l’attività parentale mal si concilia con le diverse finalità delle case per ferie”.

“Siamo accusati – spiegano dalla Fondazione – di truffa ai danni della Regione. L’edificio in questione, va ricordato, è un centro ricettivo polifunzionale, attivo dal 2013, e ospita molteplici attività, tutte riferite allo scopo sociale turistico-religioso della Fondazione, cioè facilitare la venuta in Val Borbera di tutti coloro che praticano la disciplina Sahaja Yoga”. Casa Forme viene utilizzato come casa per ferie, sottolineano proprietari, nel quale si svolgono tante iniziative durante tutto l’arco dell’anno. Tesi sostenuta anche dal legale della Fondazione, l’avvocato Giuseppe Greppi di Casale Monferrato, in un documento inviato alla Regione: “L’attività parentale è solo accessoria e non caratterizza la destinazione dell’edificio. Le entrate per tale tipo di istruzione rappresentano solo il 25-30% del complesso degli incassi della società”.

Il consigliere regionale 5 stelle Francesca Frediani
Il consigliere regionale 5 stelle Francesca Frediani

“Il sopralluogo dei tecnici regionali – commenta invece Frediani – ha evidenziato una situazione, con tutta probabilità, fuori controllo. Dalla giunta vogliamo sapere chi ha concesso tali contributi e come Finpiemonte intenda rivalersi sulla Fondazione”. La pratica regionale per l’erogazione degli altri 100 mila euro alla Fondazione è ferma in attesa degli sviluppi dell’indagine.

In Val Borbera le attività dei sahaja yoga sono da sempre benvolute poiché portano un indotto turistico notevole, pari ad alcune migliaia di persone l’anno.