Inquinanti sopra la norma dopo l’incendio alla raffineria Eni

L'Arpa però esclude pericoli per la salute

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Dopo l’incendio alla raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi del primo dicembre scorso, dalla relazione dell’Arpa inviata all’amministrazione comunale con gli esiti delle analisi effettuate in laboratorio sui campioni di aria prelevati nel territorio tortonese, emergono livelli di sostanze inquinanti al di sopra del livello riscontrabile normalmente nell’ambiente, ma comunque al di sotto dei livelli pericolosi per la salute.

Quel giorno, intorno alle 15,30, un rogo divampò nello stabilimento lombardo con fiamme alte decine di metri. Per domare l’incendio fu necessario l’intervento di decine di vigili del fuoco e in un primo momento fu temuto un inquinamento ambientale anche sul territorio alessandrino, molto vicino alla raffineria, a causa della nuvola di fumi e polveri sprigionata. Ad una prima lettura, il Comune di Tortona rileva che le concentrazioni totali di sostanze organiche confermano gli esiti delle analisi condotte in campo con strumentazione a lettura immediata.

I risultati analitici dei campioni raccolti quel giorno parlano però della presenza di idrocarburi aromatici, in particolare di benzene e xileni, in concentrazioni significativamente superiori al fondo ambientale nella giornata dell’incidente, cioè i livelli che normalmente si riscontrano nella zona.
“Concentrazioni riconducibili all’incidente, che risultano di gran lunga inferiori alle soglie di riferimento – dicono in Comune – ma che richiedono comunque un intervento chiarificatore di Arpa”.

“Su una tematica così delicata come la qualità dell’aria ho ritenuto opportuno chiedere ad Arpa di garantire la sua presenza a una prossima seduta della commissione Ambiente – dice l’assessore Davide Fara -. Sono sicuro che, come sempre, l’Agenzia saprà collaborare fattivamente con l’amministrazione per dare risposte ai nostri consiglieri”.