Altri cinque mesi di solidarietà per i dipendenti della Sct (Serravalle Copper tubes, produzione tubi rame) nello stabilimento della Kme di Serravalle Scrivia, nessuna proroga, invece, degli ammortizzatori sociali chi è alle dipendenze della Kme Brass (produzione di ottone) nello stesso sito. È questo l’esito dell’incontro che si è svolto ieri a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico, per lo stato di crisi del gruppo Kme Italy e i suoi stabilimenti italiani (Fornaci di Barga, Firenze e Serravalle Scrivia). Fim Cisl e Fiom Cgil, presenti al tavolo ministeriale, ricordano che “in riferimento al piano di rilancio mostrato da parte dell’azienda al primo incontro tenutosi al ministero il 25 giugno, che prevedeva l’investimento per un valore di circa 70 milioni di euro concentrati sullo stabilimento toscano di Fornaci, la parte ministeriale ha concesso 12 mesi di ammortizzatore sociale per i dipendenti dello stabilimento di Fornaci di Barga.
Per gli uffici di Firenze non è stata concessa nessuna proroga, così come per la Kme Brass di Serravalle. Ci que mesi di contratti di solidarietà in più, invece, per i lavoratori della Sct”. Secondo quanto riferiscono sempre i sindacati, “l’azienda ha comunque ribadito che resta il problema legato agli esuberi occupazionali ma, inoltre, alla presenza del Ministero dello Sviluppo economico, ha dichiarato che non aprirà nessuna procedura di licenziamento collettivo e che darà vita a tavoli di trattativa in sede locale per fare fronte alle problematiche legate ai volumi produttivi”. Le organizzazioni sindacali si dicono fortemente preoccupate perché sul sito di Serravalle Scrivia non vi sono investimenti per nessuna delle due società. “E’ necessario – dicono Fim e Fiom – arrivare a conoscere quale futuro avrà lo stabilimento serravallese, da rilanciare solo attraverso una progettualità di investimento per il mantenimento dei livelli occupazionali”. A Serravalle, su 400 lavoratori in 50 potrebbero perdere il posto di lavoro. Martedì sono in programma le assemblee di fabbrica.
