Il nuovo comitato Uniti per Tortona, creato a difesa dell’ospedale tortonese, chiude ufficialmente i battenti. L’annuncio è arrivato con un post sul profilo Facebook del comitato stesso pubblicato venerdì: “Da troppo tempo il comitato è inattivo. Purtroppo non ci sono più stimoli per proseguire la nostra attività. Forse un domani decideremo di rimetterci in gioco per nuove battaglie. Per il momento il Comitato si scioglie”. Una presa d’atto per Elena Piccinini, il riferimento di tutto il comitato, sorto per combattere i tagli disposti dalla Regione nei confronti del Santi Antonio e Margherita. Il Punto nascite era stato chiuso nel 2013 dalla giunta reguionale guidata dal leghista Roberto Cota, poi i successori, di centrosinistra, hanno tolto anche Urologia Neurologia, Otorinolaringoiatria e Cardiologia. Piccinini si era mossa con Antonio Lace ma poi le loro strade si erano divise. “Non c’era più sintonia – racconta la donna -, per questo avevo deciso di dimettermi, poi in tanti mi avevano spinto a non mollare. Nel 2015 era nato il Nuovo comitato Uniti per Tortona”. Tre anni fa i sindaci del Tortonese erano sul piede di guerra contro i tagli e presero parte al corteo organizzato dal comitato, con migliaia di persone lungo le vie della città. “C’erano anche i bambini delle scuole – racconta Elena Piccinini – e i primi cittadini con la fascia tricolore. Con loro siamo andati avanti insieme per diverso tempo, poi siamo rimasti delusi”.

L’ospedale di Tortona

Il comitato aveva organizzato anche una petizione a favore dell’ospedale, raccogliendo 20 mila firme. “Vennero inviate in Regione – spiega ancora la donna – e consegnate all’avvocato Scaparrone, legale dei Comuni che avevano impugnato gli atti della Regione sui tagli al nostro ospedale. Un lavoro purtroppo inutile, visto che i sindaci, alla fine, decisero di non presentare appello contro la sentenza del Tar che dava torto ai Comuni”. Da allora, l’attività del comitato è andata piano piano scemando: sempre meno i partecipanti alle manifestazioni successive, più di recente si è mossa solo Azione Tortona, contestando l’ultima visita dell’assessore Saitta nell’ospedale tortonese. Del comitato tortonese resterà la pagina Facebook come archivio della sua attività con foto, articoli e documenti. Nel Santi Antonio e Margherita a oggi sono operativi i reparti di Medicina (con quattro letti di Cardiologia), Chirurgia, Ortopedia e Trasfusionale. Inoltre, le strutture semplici (prive di un primario vero e proprio) di Otorino, Oncologia e Fisiatria. Quest’ultima è in corso di ampliamento e diventerà un riferimento provinciale. I pazienti di Tortona e non solo hanno inoltre a disposizione i reparti per la diagnostica dedicati a Radiologia e il laboratorio analisi. Importante la struttura semplice di Senologia, diretta dalla dottoressa Maria Grazia Pacquola, al quale fa riferimento la sanità provinciale. Con la chiusura del Punto nascite e della Pediatria, decise nel 2012, è arrivato il declassamento del Pronto soccorso, poi la perdita di Cardiologia e Neurologia, la prima come unità coronarica sub intensiva e la seconda come attività ambulatoriale.