Il 28 novembre Teresa Gandolfo, 65 anni, ex direttrice dell’asilo nido comunale “Emilia Morando” di Arquata Scrivia, sarà giudicata ad Alessandria con rito abbreviato per l’accusa di peculato per essersi trattenuta parte delle rette che le famiglie pagavano per i figli iscritti nella struttura scolastica, pratica proseguita per molti anni, tanto che la Procura ha calcolato un danno di oltre 300 mila euro. Sulla ex dirigente comunale, considerata fino al 2017, anno della denuncia firmata dal sindaco Alberto Basso, una dipendente affidabilissima, indaga però anche la Corte dei Conti per danno erariale e la cifra è di molto superiore, addirittura 650 mila euro. I giudici contabili si sono infatti basati sulla perizia redatta dal Comune grazie al lavoro di un perito, cifra che fa riferimento a molti più anni di gestione dell’asilo, durante i quali, secondo quanto emerso dalle indagini, Teresa Gandolfo si è anche appropriata di una friggitrice.

Teresa Gandolfo (foto da Facebook)

Al momento della scoperta degli ammanchi da parte degli amministratori comunali, la difesa della donna si era basata su una presunta ludopatia, patologia di cui sarebbe stata affetta da tempo. Era infatti emerso che Teresa Gandolfo lasciava l’asilo durante l’orario di lavoro per andare a giocare alle slot machine. Ludopatia o meno, sin dal gennaio scorso la donna ha iniziato a restituire parte delle somme sottratte all’asilo versando 40 mila euro al Comune e di recente ha lasciato all’ente la sua liquidazione, pari a 51 mila euro, comportamento che potrebbe essergli favorevole dal punto di vista penale, in caso di condanna, nella prossima udienza ad Alessandria e, chissà, forse anche di fronte alla Corte di conti.