La pandemia arriva anche in alta Val Lemme, finora esente dal coronavirus. Carrosio, Bosio, Fraconalto e Voltaggio non avevano registrato alcun caso ma proprio ieri, venerdì 17 aprile, Giuseppe Benasso, primo cittadino voltaggino, ha comunicato il primo caso di persona contagiata residente nel suo Comune.
“La situazione – ha spiegato il sindaco – è sotto il controllo sanitario della Asl, dell’Unità di Crisi della Regione e dell’Unità di Crisi Comunale, costituita il 23 marzo scorso. La persona interessata è completamente asintomatica, è già in quarantena insieme ai suoi famigliari e osserverà con loro tutte le precauzioni previste dalle normative vigenti. Le ho parlato, ovviamente per telefono, e abbiamo conversato serenamente”.
Nella stessa giornata, a Torino, si riunita la Quarta Commissione del consiglio regionale dedicata alla pandemia. Gli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, insieme ai colleghi di giunta Chiara Caucino e Marco Gabusi hanno risposto agli interrogativi dei gruppi consiliari. In generale, spiegano dalla Regione, Icardi ha sottolineato la diminuzione del numero di pazienti in terapia intensiva, il calo dei casi gravi e l’aumento del numero di tamponi effettuati, che è anche il motivo per cui il numero di contagiati rilevati risulta in ampliamento.

L’assessore regionale Icardi

Alla domanda della consigliera Francesca Frediani, intervenuta per il gruppo M5s con la consigliera Sarah Disabato, sull’erogazione dei tamponi nelle Rsa Caucino ha risposto che la situazione generale si sta ridimensionando, che il loro numero è in costante e progressivo aumento. Ha specificato inoltre che l’Area funzionale attivata presso l’Unità di crisi “ha chiesto alle Asl piemontesi di attivare un’area tamponi in tutte le Rsa, anche attraverso il coinvolgimento di un’unità mobile, che potrebbe presto essere affiancata da tre nuovi mezzi”. Sempre ieri, il capogruppo Alberto Preioni, ha fatto sapere che il partito di Salvini “è in prima fila per progettare la ripartenza della Regione e dell’Italia. Il Piemonte potrebbe presentare al premier Conte e al Comitato presieduto da Vittorio Colao, un valido modello a cui stanno lavorando esponenti della politica, dell’imprenditoria e delle Università. La Fase 2, con la riapertura delle attività produttive, sarà un momento chiave per uscire dall’emergenza COVID-19 e con questo studio, che verrà rilasciato dalla task force regionale, si vuole mettere a disposizione le migliori competenze e professionalità piemontesi”. Un atteggiamento, quello del centrodestra, non condiviso dalle opposizioni. Domenico Ravetti (Pd), ha dichiarato: “L’Assessore (Icardi, ndr) tende a rassicurare circa l’azione della Giunta. Nella sostanza ritiene che, pur nella fase complicata in cui viviamo, la situazione è sotto controllo. Lasciate perdere quello che penso io.

Domenico Ravetti

Se mi limito a raccogliere le preoccupazioni dei cittadini, degli operatori sanitari ospedalieri e territoriali, dei sindaci e dei sindacati, mi pare di poter dedurre che tra l’assessore e i piemontesi c’è una percezione differente della realtà” I 5 Stelle, con Sean Sacco, dicono: “Misurare la temperatura al personale sanitario, come prevede l’ordinanza regionale 43/2020, è insufficiente. Un pannicello caldo, è proprio il caso di dirlo. Al posto di introdurre misure di limitata efficacia, la Giunta Regionale dovrebbe piuttosto stilare un vero e proprio cronoprogramma per garantire la sicurezza in primis degli operatori sanitari, così come degli operatori socio sanitari delle Rsa. E’ evidente, come richiesto dai rappresentanti sindacali di categoria, la necessità di mettere in campo un piano per effettuare periodicamente tamponi a tutti gli operatori. I dati resi noti ieri proprio dalla Regione parlano di altri 14 decessi e 86 nuovi contagi nella sola provincia di Alessandria.