L’unico ricordo di Paolo Repetto, l’Alpino nato alla Cascina Salera a Capanne di Marcarolo e disperso in Russia, tornerà nella frazione di Bosio, domani, alle 15,30. Nella chiesa parrocchiale sarà installata una bacheca con all’interno la piastrina militare del 24enne morto nel lager sovietico di Tambov il 5 novembre 1943, dove è stato sepolto in una fossa comune. Il tragico destino di Repetto è stato comune a tanti altri giovani mandati al macello dalla follia nazifascista in Russia: iniziata la guerra, venne spedito sul fronte francese e poi in Albania prima di finire nella spedizione in territorio sovietico. Catturato dall’Armata Rossa, venne rinchiuso nel campo di concentramento dove poi finì tragicamente i suoi giorni. I familiari non hanno mai più saputo nulla del loro Paolo. Lo scorso anno un collezionista toscano, Marco Di Giorgi, ha ricevuto dalla Polonia la piastrina con inciso il nome dell’Alpino e ha rintracciato, tramite Facebook e i Comuni di Parodi Ligure e Bosio, i parenti di Paolo. Ha poi lasciato la piastrina a un nipote di Repetto, Antonio Montaldo. Domani a Capanne è in programma una cerimonia con gli Alpini per la consegna della piastrina alla parrocchia, dove potrà essere ammirata da tutti per ricordare cosa è stata e cos’è la guerra.