La rinascita del territorio appenninico passa per la detassazione per imprese e commercio

Realtà e proposte nel Convegno dell'Uncem a Cantalupo Ligure

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Tre ore di interventi per cercare soluzioni al fine di salvare l’Appennino. Al convegno organizzato dall’Uncem questa mattina a Cantalupo Ligure dal titolo  “Il Piemonte dell’Appennino. Realtà e proposte”,  hanno partecipato tanti amministratori del territorio; oltre ai due massimi rappresentati di Uncem, (Unione nazionale dei comuni montani), il presidente nazionale Marco Bussone, e il presidente regionale Lido Riba, sono intervenuti inoltre  i parlamentari Federico Fornaro e Massimo Berutti, il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna, accompagnato dai consiglieri regionali Domenico Ravetti  e Luca Rossi, c’erano anche tanti presidenti delle Unioni montane e molti sindaci di tutto il territorio.

Marco Guerrini, sindaco di Carrega

Un argomento in particolare ha messo d’accordo tutti, la necessità di agevolare la fiscalità nei territori montani, creando “zone franche” dove le realtà commerciali e imprenditoriali vengono sgravati dalle imposte. Una proposta già emersa a settembre durante un incontro a Carrega, al quale aveva partecipato il presidente della Regione Chiamparino, promotore, il sindaco del piccolo paese valborberino, Marco Guerrini, che oggi ha ribadito il concetto. “Il vero problema, di questi territori – da detto il sindaco – è lo spopolamento, l’unico sistema per  attrarre l’imprenditoria, è la defiscalizzazione”. E di agevolazione fiscale ha parlato anche il presidente dell’Unione Terre Alte, Giorgio Torre che ha citato Livigno come esempio, dove non si paga Iva e questo ha incrementato il turismo.

Federico Fornaro

Secondo l’onorevole  Federico Fornaro:  “ È necessario invertire la tendenza verso una progressiva marginalizzazione e spopolamento del nostro Appennino, aiutando gli amministratori comunali e il sistema economico locale con investimenti pubblici sia con un piano straordinario di “manutenzione” del territorio sia con incentivi per chi decide di “fare impresa” nelle terre di montagna. Il livello dei servizi (scuola sanità trasporti) deve poi essere riportato ad un livello adeguato per poter consentire ai comuni dell’Appennino di essere attrattivi per nuovi residenti.
È quindi indispensabile riavviare una nuova stagione progettuale per il rilancio del nostro Appennino, cercando di attrarre finanziamenti comunitari, nazionali e regionali, oltre a quelli privati”.

Il pubblico

Il padrone di casa, il sindaco di Cantalupo  Ligure,  Gian Piero Daglio, ha posto l’accento sulla mancanza di infrastrutture, ma guardando il bicchiere mezzo pieno, ha rilevato le grandi potenzialità da cogliere nel territorio e, ha citato come esempio il Parco dell’Alta Val Borbera.

Paesaggi incantevoli in un ambiente incontaminato, dove fare sport out door; è questa la proposta Massimo Carca, tecnico della Federazione italiana sport invernali: “Ci sono gradi possibilità per il la trekking, il running, abbiamo tanti percorsi per il ciclismo, ma non sono pubblicizzati. Abbiamo un campione come Fausto Coppi ma non lo sappiamo vendere”.

Giorgio Torre

Un appello per l’introduzione di sistemi fiscali agevolati a favore delle imprese della green economy è arrivato  anche dal professor Antoniotto Guidobono Cavalchini,  il suo intervento è stato improntato sulla necessità di utilizzare le risorse energetiche locali e sostenere l’agricoltura, azione assolutamente necessaria per la manutenzione paesaggistica, ma ha puntato anche sulla storia e sull’enogastronomia.  Cavalchini ha invitato al convegno il suo amico Kurt Wanner, ex sindaco di Splügen piccolo paese della Svizzera, situato nel Cantone dei Grigioni.  Wanner ora  abita a Montemarzino e ha ricordato che il suo paese ha ricevuto il riconoscimento della Federazione Svizzera per la tutela del turismo responsabile, ma anche Splügen ha gli stessi problemi che accomuna tutti i piccoli paesi montani: pochi servizi e pochi giovani che si dedicano all’agricoltura, nonostante gli aiuti di Stato, la formula di salvataggio è la fusione e il prossimo anno quattro Comuni della sua valle si uniranno in un unico Comune.

“Anche la Regione Piemonte sta varando una nuova legge sugli enti locali che”, – spiega Bussone:  “Pur rendendo stabili le Unioni montane incentiverà l’aggregazione finanziando progetti presentati insieme da questi enti”.