La storia industriale della zona “Alfa” in mostra a Palazzo Guidobono

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capannoni Nervi

Sta già riscuotendo grande attenzione e curiosità sui social network, anche a livello internazionale, la mostra foto-documentaria «Acciaio, sale e tabacchi» sulla storia industriale della zona «Alfa» di Tortona, che verrà inaugurata a Palazzo Guidobono venerdì 22 febbraio, alle 17,30.

I visitatori potranno approfondire diversi aspetti della tradizione economica tortonese ma soprattutto ammirare uno straordinario esempio di architettura industriale: i capannoni del sale progettati dall’ingegner Pier Luigi Nervi, uno degli indiscussi maestri mondiali del cemento armato, e realizzati nel 1950.
«Alfa» è l’acronimo della azienda Anonima Ligure Forniture Acciaio che, insieme al cotonificio Dellepiane, è stata la prima industria insediatasi a Tortona agli inizi del 900, dando il via alla trasformazione urbana al di là della ferrovia. L’attività dell’originaria ditta genovese durò solo una decina d’anni, ma da oltre un secolo la sua sigla è riconosciuta come il nome della zona che sta tra la stazione ferroviaria e la circonvallazione.

La mostra consentirà di conoscere le caratteristiche di quest’area che purtroppo oggi non è più visitabile: l’ultima occasione erano state le Giornate di Primavera che il FAI le aveva dedicato nel 2007.

«Acciaio, sale e tabacchi» è organizzata dal Comune con l’apporto del Comitato Capannoni del sale di Dario Canciani, ingegnere tortonese che da anni si batte per la tutela del patrimonio architettonico e oltre ad aver scritto articoli sui capannoni del sale, a partire dal 2002 è stato correlatore di molte tesi sull’argomento. Sarà impreziosita dalle foto di Gianluca Giordano (fotografo di architettura) e da un video realizzato con l’ausilio di un drone da Massimiliano Dorigo.

Oltre alle foto recenti del sito dismesso e il video, saranno esposti disegni storici della prima fabbrica del 1907, riproduzioni dei disegni dell’ingegner Nervi, pannelli che raccontano la storia con foto delle varie attività che si sono alternate nel corso di un secolo sul sito: dall’acciaio del primo periodo caratterizzato dalla meccanica pesante, passando per il bombardamento del 1944 che causò 6 morti e una ventina di feriti, fino all’ampliamento con i depositi di tabacchi e i fabbricati per la lavorazione del sale, voluto dai Monopoli di Stato. Ci sarà anche un plastico a grande scala dei capannoni di Nervi, divenuti il simbolo dell’area e a cui si ispira la grafica della mostra, realizzato dalla ditta tortonese 3D Proservice. Il percorso espositivo si concluderà con l’analisi delle previsioni urbanistiche per la riqualificazione dell’area.

La mostra si potrà visitare fino al 31 marzo, giovedì e venerdì 16-19, sabato e domenica 10,30-12,30 e 16-19.

I due capannoni in cemento armato per lo stoccaggio e la lavorazione del sale progettati dall’ingegner Nervi sono praticamente gemelli, lunghi quasi un centinaio di metri, larghi una ventina ed alti circa 15 metri. Sono stati utilizzati sino ai primi anni 2000, poi progressivamente abbandonati, ed ora rischiano di subire gravi ed irreversibili deterioramenti se non si interviene in tempi rapidi.

Per questo è nato il Comitato Capannoni del sale, formato da un gruppo di persone che hanno a cuore la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico del territorio tortonese. Ne fanno parte come soci fondatori, oltre allo stesso Dario Canciani, Armando Bergaglio, Matteo Massiglio, Stefano Gilardone, Gianluca Giordano, Federica Stella, Matteo Grassi, Paolo Greco e Alberto Pavese.