Vuoto da ben tredici anni, il lago Badana, all’interno del Parco Capanne di Marcarolo, nel territorio di Bosio, nel 2020 potrebbe vedere finalmente assegnati i lavori di sistemazione delle diga costruita nel 1914, che sarà anche innalzata. Nel febbraio del 2006 l’invaso venne svuotato da Mediterranea delle Acque, la società del gruppo Iren che gestisce i laghi del Gorzente, dai quali Genova preleva acqua potabile. La diga da 5 milioni di metri cubi di capacità presentava una serie di infiltrazioni che dovevano essere tenute sotto controllo e quindi sistemate con un intervento di manutenzione straordinaria tutt’altro che semplice, trattandosi di una diga oltretutto situata in un’area protetta. Così è cominciato un iter lunghissimo che si è svolto a Roma, tra i ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, coinvolgendo anche la Regione e il Parco. Ora la procedura in sostanza si è conclusa. Nel paesaggio del Parco dal 2006 si è creato un “buco”, dove solo in parte sono cresciuti alberi e vegetazione in genere. Mediterranea delle Acque annuncia che si andrà “presumibilmente a gara nel 2020 e i lavori inizieranno appena sarà tecnicamente possibile.

Il Lago Badana, pieno d’acqua fino al 2006

Il progetto è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero dell’Ambiente; è ancora in corso la conferenza dei servizi con gli enti locali per le approvazioni di loro competenza”. Le osservazioni al progetto da parte di tutti i soggetti coinvolti, tra cui anche il ministero per i Beni culturali, sono state numerose, anche perché Mediterranea delle Acque intende, come si diceva, innalzare la diga a quota 718 metri, operazione che porterebbe, tra l’altro, alla perdita dell’attuale sentiero escursionistico intorno al lago. Il Parco ne ha richiesto la ricostruzione a una quota più elevata un volta che l’invaso sarà nuovamente riempito. “I tempi si sono allungati – spiegano dal Parco Capanne – anche perché sono stati richiesti nuovi accertamenti e sondaggi sulla diga. Dal punto di vista ambientale il progetto ha superato tutte le verifiche”. L’ente ha richiesto anche il recupero di una serie di zone umide intorno al lago artificiale. La diga è stata costruita su progetto dell’ingegner Niccolò Bruno, progettista di tutti i laghi del Gorzente.