L’Ato6 Alessandrino ha approvato lo studio sugli acquiferi profondi senza apportare le modifiche richieste dal Comune di Acqui Terme e da altri paesi. L’ente che governa il sistema idrico provinciale venerdì scorso non ha tenuto conto della richiesta dell’amministrazione acquese di sospendere la votazione del documento, così la conferenza d’ambito ha votato a favore. Contrario solo il il sindaco di Acqui, Lorenzo Lucchini, astenuto il rappresentante dell’Unione montana Tra Langa e Alto Monferrato. Lucchini la scorsa settimana aveva lanciato l’allarme: in sostanza, lo studio non è fatto bene, non individua al meglio le cosiddette aree di ricariche della falde, che quindi potrebbero essere danneggiate da insediamenti industriali o discariche. Proprio quanto rischia di succedere per la falda di Sezzadio-Predosa a causa della discarica di cascina Borio, autorizzata dalla Provincia a favore della Riccoboni. “Per lo studio – dice Lucchini – sono stati spesi circa 50 mila euro, una cifra importante ma non sufficiente a garantire il rispetto del principio di precauzione. I dubbi che ho esposto sono frutto delle osservazioni firmate dai geologi Giovanni Battista Crosta e Luigi Foglino, secondo i quali ci sono dati insufficienti a delineare in maniera corretta il limite delle aree di ricarica delle falde profonde”.

Gianfranco Baldi

Lucchini ricorda che la questione non ha a che fare direttamente con l’iter della discarica di Sezzadio, e che “non c’è pregiudizio personale verso nessun esponente politico ma si chiedeva maggiore responsabilità visto che si tratta dell’acqua”. Il presidente dell’Ato, Gianfranco Baldi, come sindaco di Cassine si batte da anni per tutelare la falda di Sezzadio dalla discarica. Ieri ha votato a favore dello studio: “Il documento individua le falde profonde sul territorio provinciale, come quelle di Predosa-Sezzadio e di Spinetta Marengo. La cifra spesa non è indifferente e comunque i fondi sono questi. Non potevamo certo votare contro il lavoro dei tecnici dell’Ato. Abbiamo comunque dato la disponibilità a valutare altri approfondimenti, se ci saranno si soldi, come per altro potrebbe chiederci anche la Regione”. Piergiorgio Camerin, consigliere comunale a Sezzadio e oppositore della discarica, su Facebook ha ricordato che Baldi, da sindaco di Cassine, “aveva sempre sostenuto il principio di precauzione per la nostra falda. Ora lo studio dell’Ato, con criteri molto discutibili stringe, accorcia e taglia le aree di riserva e di ricarica, con errori e incongruenze senza perseguire quel principio”.