I sigilli affissi alla lavanderia di Serravalle Scrivia, ora rimossi

Che fine faranno i vestiti rimasti nelle lavanderie della catena Lava&Cuce? I negozi, aperti nei centri commerciali Iper di Serravalle Scrivia, Bennet di Novi Ligure e Panorama di Alessandria, sono stati sequestrati dal Tribunale dopo l’indagine dei carabinieri denominata “Lavo e cucio”, che ha portato a indagare la famiglia titolare, di origine calabrese: i suoi membri sono accusati a vario titolo di trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio. Alle stesse persone sono stati sequestrati anche conti bancari, auto, partite Iva. L’attività della lavanderia di Serravalle Scrivia era stata avviata nel 2012 da un, pluripregiudicato 43eenne di Lamezia Terme, già affiliato alla locale cosca “Iannazzo-Cannizzaro-Daponte”, killer di ‘ndrangheta con la dote della “Santa”,

La lavanderia di Serravalle

autore materiale di diversi omicidi – il primo dei quali commesso all’età di soli 15 anni – laureato in giurisprudenza, detto “L’Avvocato”, noto per la sua spiccata capacità imprenditoriale, poi arrestato e autore di rivelazioni sulla dinamiche ‘ndranghetiste. I ricavi delle attività delle lavanderie sarebbero finiti a questo personaggio. Con il sequestro, in tanti si chiedono se e quandosi potranno ritirare i capi. Dal comando dei carabinieri di Novi ricordano che il tribunale ha nominato un amministratore giudiziario delle lavanderie, con il compito di portarne avanti l’attività. Quindi, l’auspicio è che fra non molto vengano rese note le modalità di ritiro della merce e la ripresa dell’attività dei negozi.