Un panorama di Gavi dal Forte

Le procedure dei bandi per gli appalti del Comune di Gavi non saranno più gestite dai dirigenti comunali ma dalla Provincia. Lo ha deciso il commissario prefettizio Maria Clara Callegari con il suo primo provvedimento da quando, il 28 gennaio scorso, si è insediata nel municipio di via Mameli. Il provvedimento prevede, come è avvenuto per molti altri Comuni, di stipulare una convenzione con l’amministrazione provinciale, la quale avrà la funzione di stazione appaltante. In sostanza, provvederà allo svolgimento delle gare di appalto per conto del Comune di Gavi, pubblicando i bandi di assegnazione dei lavori pubblici e delle forniture, svolgendo le gare e aggiudicando, infine, gli interventi. Restano in capo all’amministrazione comunale la stipulazione del contratto con l’azienda vincitrice della gara e la successiva gestione della fase esecutiva dei contratti. Sul territorio provinciale si sono affidati alla Provincia Comuni come Novi Ligure e Pozzolo Formigaro e anche più piccoli, come Visone, Cassano Spinola e Carezzano, solo per citarne alcuni. A palazzo Ghilini esiste infatti un gruppo di dipendenti che svolge appositamente questa funzione per conto dei Comuni con l’obiettivo, come spiegano da Alessandria, di “rilanciare il ruolo di assistenza e coordinamento storicamente svolto dalla Provincia, nei confronti delle comunità locali”. I Comuni ovviamene pagano un tot per questo compito ma si sgravano da incombenze non facili soprattutto per gli enti più piccoli. La decisione del commissario prefettizio per Gavi rappresenta una svolta.

Nicoletta Albano con Pierpaolo Bagnasco

Le gare finora sono sempre state svolte sotto il controllo del capo dell’ufficio tecnico Pierpaolo Bagnasco, dominus, insieme all’ex vicesindaco Nicoletta Albano, del Comune. Tanto per sottolineare il ruolo non solo politico del tecnico di Stazzano, tutti ricordano che alle ultime elezioni del 2016, come nelle precedenti, Bagnasco era al fianco della Albano nei seggi della scuola di piazza Dante ad attendere trepidante l’esito delle urne, confondendo ancora una volta il suo ruolo di dipendente comunale con quello di sostenitore politico della Albano. Le gare di appalto gestite da Bagnasco da anni avevano esiti “curiosi”: spesso l’impresa alla quale veniva assegnati i lavori vinceva con un ribasso ridottissimo, l’1%, al massimo l’1,5-2%, mentre negli enti locali i ribassi arrivano al 25%. Il caso più clamoroso è stato l’appalto riferito al parco giochi di via Roma: nel 2015 la Bailo Costruzioni di Novi ha iniziato i lavori prima dell’assegnazione dell’appalto alla medesima impresa, che ha poi vinto la gara ovviamente con un ribasso minimo, l’1,20%. Dell’indagine avviata in seguito agli esposti degli allora consiglieri di minoranza Livio Destro e Manuela Barisone, riferita anche ai costi del parco (300 mila euro), non si è più saputo nulla. Nessun giudice quindi, almeno finora, ha mai messo ufficialmente in dubbio la regolarità delle procedure ma senz’altro, da adesso, Bagnasco ha altro a cui pensare.