Portale e facciata di Santa Maria Assunta -Pontecurone (2)

«Dopo il successo delle Giornate FAI all’Aperto svoltesi nell’ultimo week-end di giugno, le Giornate FAI d’Autunno, evento nazionale che si svolge ormai da un decennio, vogliono dimostrare ancora una volta che il desiderio di fruizione del nostro patrimonio culturale può convivere con le norme sanitarie di Covid-19». Così il capo delegazione del FAI, Fondo Ambiente Italiano di Tortona, Piero Massiglia annuncia i due week-end, il 17 e 18 ottobre e 24 e 25 ottobre, quest’anno dedicati alla visita di beni storici e culturali del territorio. Per la prima volta infatti le Gironate FAI d’Autunno raddoppiano: due week-end anzichè uno, per fare in modo che più gente possa godere della bellezza e dell’offerta culturale.

«Il primo week-end – aggiunge – apriremo due beni in Pontecurone, la Chiesa di Santa Maria Assunta (luogo di ricevimento e accoglienza) e l’Oratorio di San Francesco (le aperture saranno dalle 15 alle 18 in entrambi i giorni), mentre nel secondo week-end apriremo quattro beni a Tortona, l’ex Convento dell’Annunziata (luogo di ricevimento e accoglienza), il Teatro Civico e il Ridotto, la Biblioteca Civica «Tommaso De Ocheda» e Palazzo Guidobono con il Museo Archeologico in allestimento. Le aperture saranno dalle 15 alle 18 del sabato e dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 della domenica. Le visite saranno su prenotazione con un contributo libero a partire da 3 euro che andrà a sostenere le attività istituzionali della nostra Fondazione e saranno seguite tutte le normative sanitarie Covid-19 vigenti».
L’edizione 2020 è dedicata a Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, fondatrice e presidente onoraria del FAI.

«Sarà anche l’occasione per provvedere al rinnovo della tessera FAI – dice Massiglia – e, per chi non lo è ancora, l’occasione per iscriversi con quote agevolate. Inoltre, con questo evento, il FAI desidera esprimere la propria gratitudine nei confronti dei medici, infermieri e personale sanitario offrendo loro la tessera d’iscrizione annuale, presentando i documenti attestanti la propria professione (tesserini di appartenenza agli ordini, badge)  presso i Beni FAI o durante le Giornate FAI, e solo previa prenotazione on-line alle visite. Le prenotazioni si potranno effettuare sul portale www.giornatefai.it sino ad esaurimento posti».

SCHEDE STORICHE DEI MONUMENTI

 

CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA – PONTECURONE

La chiesa, nelle forme attuali, è riconducibile nel suo nucleo principale, a modelli architettonici padani ascrivibili al secolo XIV. All’esterno la chiesa, di stile romanico-gotico, presenta una facciata a capanna, scandita da quattro contrafforti e coronata all’estremità da una cornice a beccatelli; al centro del prospetto è inserito un rosone decorato con formelle in cotto che richiama modelli decorativi lombardi e che è datato alla seconda metà del XV secolo, come anche il portale centrale inquadrato da una cornice cuspidata in cotto, risalenti al periodo di dominio del duca di Milano Galeazzo Sforza. All’interno, la chiesa presenta una pianta basilicale a tre navate divise da pilastri cruciformi che in origine sulla navata centrale sorreggevano un soffitto ligneo a capriate, sostituito da volte a crociera separate da archi trasversi a sesto acuto; per contro le campate delle navate laterali sono coperte da volte a crociera costolonate.

ORATORIO DI SAN FRANCESCO – PONTECURONEFAI - ORATORIO San Francesco (2)

…”Edificato intorno alla metà del 1500, nell’Ottocento era chiamato Oratorio di San Biagio perché nel 1814 vi si insediò la Confraternita di San Biagio, i cui appartenenti indossavano la cappa rossa. Aveva tre altari funzionanti: il Maggiore, quello del Santissimo Crocifisso e quello delle Sante Lucia e Rosalia. Caduto in disuso venne riaperto al culto nel 1960. San Francesco tornò a nuova vita nel 1985, quando i fratelli Pier Angelo, Gian Luigi e Giulio Bergaglio (imprenditori), lo fecero restaurare. L’Oratorio restaurato fu riaperto nel 1993. La facciata neoclassica della chiesa è abbellita da lesene che fiancheggiano il portale risalente al 1600. L’impronta barocca si riscontra nei motivi ornamentali della torre e in alcuni elementi decorativi presenti all’interno dell’unica navata. Nell’abside, configurata dal pregevole coro ligneo in noce a 18 stalli, domina l’affresco di Gian Mauro della Rovere detto il Fiamminghino, risalente al 1610-1615.”….

annunziata1EX CONVENTO DELL’ANNUNZIATA – TORTONA

Il monastero dell’Annunziata risale ai secoli XIV e XV. Appartenne alle monache agostiniane dell’Annunziata sino al 1802. Quel che si vede oggi è solo un lato del chiostro originario. Mancano, purtroppo, documenti per sapere su quanti lati si estendesse all’origine il chiostro, avendo vissuto varie vicissitudini negli ultimi due secoli. Anzitutto, come tutti i monasteri, fu soppresso da Napoleone nel 1802, e passò tra le proprietà del Comune, che lo destinò a vari usi. Costituisce una delle poche testimonianze architettoniche del passato medievale cittadino. La struttura in cotto, suddivisa da un pianoterra scandito da colonne in cotto e da un piano superiore articolato in un loggiato si integra con quegli edifici che occupano quello che un tempo costituiva il complesso monastico.

TEATRO CIVICO E RIDOTTO – TORTONA

…”Fu edificato su progetto dell’ingegnere tortonese Pietro Pernigotti. L’interno, a tre ordini di palchi, è finemente decorato da fregi e stucchi. Il pittore-scenografo torinese Luigi Vacca è l’autore del sipario storico con Orfeo ed Euridice e del medaglione centrale della volta dedicato alle Muse. Dal 1850 al 2005 il ridotto ha ospitato la Sala Consiliare del Comune. Il 2 maggio 1838, ad appena due anni dall’inizio dei lavori e benché la città sia ancora provata dalla terribile epidemia di colera scoppiata proprio nel 1836, con un vero e proprio atto di fiducia nel futuro, Tortona inaugura il suo teatro. Seguono cento anni di ricca attività artistica, con più di 80 stagioni documentate. La decadenza è sancita con la chiusura nel 1952. Il 2 maggio 1990, dopo un meticoloso intervento di restauro conservativo, il Teatro Civico di Tortona riacquista nuova vita, tornando a essere patrimonio della comunità tortonese.”…

BIBLIOTECA CIVICA  “TOMMASO DE OCHEDA” – TORTONA

…”La storia bibliotecaria affonda le sue radici già in epoca romana: una lapide ritrovata nel corso di alcuni scavi nel 1793 e purtroppo andata perduta, attestava infatti l’esistenza nel 22 a.C. a Julia Augusta Dertona di una biblioteca, dotata di 180 volumi. La Biblioteca Civica di Tortona trae la sua origine dai fondi della Biblioteca dei Gesuiti di Castelnuovo Scrivia, soppressa insieme all’ordine nel 1773 e richiesta al re nel 1779 dal commendatore Giovan Battista Ribrocchi, riformatore delle regie e pubbliche scuole di Tortona, nella convinzione dell’importante e alto servizio che essa avrebbe potuto rendere. Nel 1968 l’Amministrazione Comunale rileva la proprietà della biblioteca e ne assume la gestione diretta rendendola, insieme al Museo romano, alle Raccolte d’Arte e al teatro, uno degli Istituti Civici Culturali di Tortona.”…

PALAZZO GUIDOBONO CON IL MUSEO ARCHEOLOGICO IN ALLESTIMENTO – TORTONA

…”Il palazzo appartenne a un ramo dei Guidobono di Tortona che lo lasciarono in eredità ai Guidobono di Castellaro e Monleale agli inizi del XVIII secolo. Nel 1762, la contessa Massimilla Visconti Guidobono ne fece vendita al Comune di Tortona che, dopo averlo restaurato, lo destinò a sede del governatore sabaudo della città e provincia. Divenne poi la sede amministrativa della città dal marzo 1799 al 1850; in seguito i locali furono utilizzati dall’asilo infantile comunale fino al 1936. Dal 1801 al 1814 l’edificio fu sede degli organi amministrativi napoleonici. La presenza dell’ufficio del “maire”, il sindaco napoleonico, modificò il nome dell’area anticamente nota come piazza dell’Annunziata, dalla chiesa che vi si affacciava, tanto che venne popolarmente chiamata piazza della “meri”. Nel palazzo sono inoltre conservati numerosi reperti rinvenuti sul territorio, che fanno del museo uno dei più importanti del Piemonte.”…