Cosa può servire agli allevatori di bestiame per arrivare a una convivenza con il lupo? In queste settimane le associazioni agricole hanno segnalano nuovi attacchi da parte del predatore, nell’Ovadese come nell’Acquese. Colpiti in particolare capre e pecore. La Cia ha evidenziato il caso di un cittadino di Trisobbio che ha documentato l’aggressione a 7 delle sue 13 pecore. L’associazione, con il presidente provinciale Gian Piero Ameglio, parla della “necessità di ripristinare un equilibrio della popolazione selvatica attraverso l’intervento selettivo degli ungulati negli areali interessati e più attenzione alla presenza dei lupi”, e ha calcolato i danni da fauna selvatica, ungulati compresi, agli agricoltori per il 2017 addirittura a oltre 845 mila euro. Per il lupo, in particolare, è recente l’accordo tra le Aree protette dell’Appennino Piemontese e la Almo Natura, per la fornitura gratuita, da parte di quest’ultima, di cani da guardiania e crocchette ai proprietari di bestiame per evitare l’abbattimento dei lupi.

Roberto Pisani con Barbara e i loro cani

Un progetto virtuoso ma che non basta, secondo Roberto Pisani, titolare con la moglie Barbara dell’agriturismo La Sereta, a Fraconalto: “In base al numero dei capi dell’allevamento, innanzitutto, possono servire più cani, ovviamente addestrati, ai quali vanno affiancate recinzioni sia metalliche ma anche elettrificate. Non è quindi sufficiente un solo metodo, serve una sorta di gioco di squadra. Tutto questo ha un costo, che non sempre viene coperto dai fondi pubblici. 50 metri di rete metallica costa circa 70 euro e se ci sono grandi spazi da recintare la questione si fa pesante, senza contare il lavoro e il tempo necessari. Un impegno delle istituzioni – prosegue Pisani – è fondamentale se si vuole mantenere un presidio umano sul territorio ed evitare che gli allevatori sparino ai lupi a causa dell’esasperazione e dei danni economici subiti. In questa situazione in tanti tanti stanno rinunciando al bestiame. Le associazioni agricole, invece di puntare sul problema del lupo, dovrebbero spingere per far sì che il ruolo degli allevatori sul territorio sia riconosciuto come fondamentale”.