Marianna Grutteria è una mia parente e non ho nulla da nascondere”. A una settimana dalla pubblicazione dell’articolo che annunciava il deposito, nel processo in corso a Palmi, di una memoria sui rapporti tra il Comune di Serravalle e la coppia Sofio-Grutteria, a giudizio per i loro presunti legami con la ‘ndrangheta calabrese, il vicesindaco Giulia Marchioni ha deciso di dire la sua. La giovane amministratrice serravallese si dice “allibita” da quanto riportato nell’articolo, nel quale si dà conto della memoria redatta dall’associazione Casa della legalità di Genova. “Sono stupita – scrive l’avvocato Marchioni – di vedere accostato il mio nome e la foto di un momento della mia vita privata a una vicenda così spiacevole, considerato che, al contrario, sono del tutto estranea ai fatti oggetto del processo”. Il riferimento è alle foto, riportate nella memoria depositata nel processo, che ritraggono Giulia Marchioni con Marianna Grutteria, pubblicate sul profilo Facebook della prima e mai cancellate neppure dopo l’arresto dell’imprenditrice, avvenuto nell’estate del 2016. “Avrei potuto farlo – continua Marchioni – ma ho ritenuto di agire in maniera conforme a quello che è il modo di essere, onesto e trasparente, visto che non ho nulla da nascondere e agisco sempre senza condizionamenti di alcun tipo. Chi mi conosce e chi mi votato non avrà alcun dubbio su di me e sulla mia integrità morale”.

Giulia Marchioni

Sul procedimento penale a carico della Grutteria, “persona a me vicina”, Marchioni si dice “dispiaciuta perché, al di là delle valutazioni personali sull’oggetto del processo, si tratta di situazioni dolorose per chi le vive e per chi gli sta accanto”. Rispetto a Orlando Sofio, con il quale il vicesindaco era stata intercettata al telefono nel 2009 (quando non ricopriva alcuna carica pubblica) mentre cercava un aiuto per trovare un locale dove svolgere un appuntamento elettorale da organizzare per una indefinita “signora” candidata, Marchioni dice solo di averne “una conoscenza del tutto superficiale”, avendolo incontrato “ben poche volte” solo nelle occasioni in cui frequentava la Grutteria, cioè “matrimoni, feste di famiglia, battesimi ecc”. Nessun commento sull’intercettazione. “Di certo – prosegue – non sono mai stata a conoscenza di eventuali vicende che lo riguardassero. Come cittadina e come avvocato ho profonda fiducia nella magistratura e ricordo sempre che l’innocenza, nel nostro ordinamento giuridico, è presunta sino all’esito del terzo grado di giudizio benché spesso il clamore mediatico che si crea intorno a queste vicende porti a pensare al contrario”. Marchioni sostiene, infine, che l’articolo avrebbe sollevato “un polverone privo di ogni fondamento”.

Alberto Carbone

A dargli manforte, il sindaco Alberto Carbone. Nella memoria della Casa della Legalità si dava conto del fatto che l’amministrazione comunale, al momento del suo insediamento nel giugno del 2017, aveva indicato come punto di forza del programma la realizzazione del Terzo valico e delle varie opere “compensative” previste per Serravalle, elencate a suo tempo proprio da Carbone: “Il risanamento dell’ex Inga, i lavori su via Roma, che permetteranno di rendere pedonalizzabile un tratto di via Berthoud e far risorgere il centro storico, la riqualificazione di alcune vie e piazze del centro storico e la costruzione di un canale di scolo delle acque dalla ferrovia allo Scrivia”. La Casa della Legalità ha evidenziato come la Grande opera fosse guardacaso di “interesse primario del sodalizio ‘ndranghetista di cui Sofio con la Grutteria sono parte integrante alla luce delle risultanze dell’inchiesta”. Carbone, a tal proposito, ora dice: “Sin dal 2012 la posizione dell’amministrazione comunale è ferma e chiara: si deve vigilare sull’esecuzione dell’opera per tutelare al meglio gli interessi della comunità”. Fino al 2016 il Comune ha assegnato alla Euroservizi, l’impresa di pulizie intestata alla Grutteria ma di fatto facente capo a Sofio, che aveva ottenuto lavori nell’ambito del Terzo valico e considerata dagli inquirenti “riconducibile alla cosca Gagliostro-Parrello”, una lunga serie di appalti. A tal proposito, Carbone ribadisce: “Sono sicuro che i miei funzionari ricerchino sempre, attraverso procedure a evidenza pubblica dirette a individuare l’offerta migliore, operatori economici in possesso dei requisiti di ordine morale e di capacità professionali prescritti per legge”. Il sindaco esprime infine solidarietà nei confronti di Giulia Marchioni (“A nome dell’amministrazione comunale rinnovo piene e incondizionate stima e amicizia nei confronti della nostra giovane collega, capace, seria e impegnata”) e annuncia azioni legali.