Il 24 febbraio il Consiglio del Consorzio tutela del Gavi valuterà se trasferire la sua sede da Corte Zerbo all’enoteca comunale. La nuova amministrazione comunale ha infatti proposto ai produttori l’utilizzo dell’edificio di piazza Caduti di Nassiriya, simbolo negativo delle gestioni Albano: costato almeno 700 mila euro di fondi pubblici, inaugurato con una cerimonia da 26 mila euro, non è mai servito a promuovere realmente il Gavi docg. Senza dimenticare la cancellazione del nome di Luigi Cambiaso, il primo ad impiantare i vigneti del Gavi alla Tenuta la Centuriona, dal nome della piazza antistante. L’ex macello civico era servito anche a piazzare gli esclusi dal Consiglio comunale dopo le elezioni del 2006, come Simone Fornari, nominato dalla Albano nel fantomatico consiglio di amministrazione dell’enoteca senza alcuna esperienza nel settore del vino e persino pagato per il suo “ruolo”. Soprattutto, l’enoteca era stata realizzata senza coinvolgere i produttori.

Roberto Ghio

Un ibrido che ha visto oltretutto diversi ristoratori succedersi nella gestione (fallimentare) del ristorante, l’ultimo sfrattato dal Comune per il mancato pagamento dell’affitto e delle tasse. A quindici anni dall’inaugurazione ora si tenta di dare senso ai soldi spesi. L’amministrazione comunale guidata da Carlo Massa da qualche tempo ha infatti preso contatti con il Consorzio. “Stiamo valutando – dice il presidente, Roberto Ghio – la proposta del Comune. Se devono chiarire alcuni aspetti. Il 24 febbraio la questione sarà portata all’attenzione del Consiglio del Consorzio”.