(foto da Facebook)

Per adesso mancano i soldi per il restauro. Per questo motivo, i reperti scoperti la scorsa estate vicino al sito archeologico id Libarna antica, a Serravalle Scrivia, sono stati nuovamente coperti di terra. Durante i lavori per la posa di un metanodotto in un terreno tra la ferrovia Genova-Torino e la strada provinciale dei Giovi, esterno all’area archeologica, a giugno erano venute alla luce le fondamenta di una domus e una parte di strada in pietra della città fondata dai Romani. Reperti, aveva spiegato la Soprintendenza ai beni archeologici del Piemonte, riferibili a un isolato nel quartiere del teatro, i cui resti si possono ancora ammirare nell’area archeologica, oltre la ferrovia. I reperti hanno consentito alla Soprintendenza di comprendere meglio lo sviluppo urbano della città e del suo territorio limitrofo. Di recente, però, le fondamenta e il tratto di strada sono stati nuovamente coperti di terra. “Le strutture – spiega Simone Lerma, direttore del sito archeologico – sono state ricoperte per motivi conservativi come quasi sempre accade con i rinvenimenti archeologici, nell’impossibilità attuale di affrontare le spese di restauro e conservazione. Valuteremo come procedere in un futuro prossimo se procedere all’ampliamento delle indagini archeologiche in quell’area”.