L’ex casello ferroviario di Libarna, a Serravalle Scrivia, è abitato senza nessuna autorizzazione così la Soprintendenza archeologica di Alessandria, Asti e Cuneo non può acquisirlo per realizzare il museo dedicato ai reperti dell’area archeologica di epoca romana. La vicenda è più che annosa. Da circa dieci anni, fa sapere Rfi, titolare dell’edificio situato a margine della ferrovia e vicino ai resti del teatro di Libarna, nell’ex casello abita abusivamente una persona che non intende sloggiare. La Soprintendenza ha ottenuto dal governo un’opera compensativa dal Terzo valico: proprio l’acquisizione dell’ex casello ferroviario da Rfi. “L’iter – fa sapere il direttore di Libarna, Simone Giovanni Lerma – non è mai stato avviato, nonostante ripetuti solleciti da parte della Soprintendenza”. L’idea è quella di radunare il più possibile i reperti di Libarna attualmente presenti nei musei di Torino e Genova nonchè nel municipio di Serravalle, allo scopo di arricchire il sito e proseguire nella valorizzazione avviata in questi anni anche grazie alla collaborazione con l’associazione Libarna Arteventi.

Libarna: i resti dell’anfiteatro

Uno degli altri grandi interventi, al via tra poche settimane, riguarderà la sistemazione del prato dell’anfiteatro e, nel 2019, dei ruderi dell’edificio, allo scopo di allestire nell’arena gli eventi che si svolgono a Libarna nella bella stagione. Un intervento da 300 mila euro, finanziato con i fondi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’altro progetto, legato anch’esso al Terzo valico, riguarda il collegamento tra due aree archeologiche di Libarna e le antiche terme: i resti di queste ultime erano venuti alla luce all’inizio degli anni ’50 del 900, scavati, fa sapere Lerma, con modalità non scientifiche ma erano stati ricoperti. Ora, la Soprintendenza attende altri fondi legati al Terzo valico per costruire un sottopasso sotto le due linee ferroviarie che tagliano in due Libarna, la Genova-Torino e la Genova-Milano. “Per ora – spiega il direttore – sono state eseguite le indagini e il progetto è fermo in attesa di rifinanziamento”. Sul punto, Rfi fa sapere che “Italferr sta curando la progettazione definitiva”. A proposito dell’ex casello, la stessa Rfi ricorda che l’iter per la cessione dell’edificio “è avviato ma l’edificio è occupato abusivamente da dieci anni. È partito anche lo sfratto ma gli occupanti hanno sempre rigettato le soluzioni alternative. Attendiamo la convalida dello sfratto”.