Tromso, pur avendo 75.000 abitanti, è nel complesso una città estremamente tranquilla, con poco traffico e inquinamento. Ma ci sono alcuni abitanti del posto che la trovano piuttosto caotica e preferiscono trasfirirsi dall’Isola di Tromsoya (dove si trova il centro) all’isola di Kvaloya (con alcuni quartieri residenziali), distante solamente pochi chilometri e raggiungibile facilmente in auto tramite un ponte spettacolare lungo 1220 metri.

Tra il 15 e il 19 luglio per 5 giorni consecutivi piove e fa freddo e mi rifugio nella mia comoda casetta a leggere, vedere film e riflettere sui primi due mesi in Norvegia. Ma appena spunta nuovamente il sole mi dedico a una serie di camminate per conoscere meglio l’”Isola delle Balene”: questo è il significato del nome “Kvaloya” nella lingua sami. I Sami (prima chiamati anche col termine Lapponi, ormai considerato spregiativo) sono l’unica popolazione indigena riconosciuta della “Lapponia”, un territorio immenso che si trova nel nord della Norvegia, della Svezia e della Finlandia. Abitano nel profondo nord da molti millenni e sono stati prima cacciatori e raccoglitori nomadi, poi pescatori e agricoltori sedentari. Una parte di loro si è sempre dedicata all’allevamento delle renne: una tradizione antichissima che arriva fino ai giorni nostri.

Proprio durante una camminata sull’isola di Kvaloya ho avuto occasione di vedere alcune renne! Sono partito insieme a un’amica da Kvaloysletta, un quartiere sulla costa, subito dopo il ponte. Ci sono volute 4 ore per raggiungere la cima a 800 metri di altitudine, dove si trova una stazione meteorologica. Abbiamo camminato per lunghi tratti sulla neve, che da questa parti non si scioglie mai del tutto. Poco prima della vetta abbiamo osservato una mandria di circa 40 renne, piuttosto distanti.

Appena si sono accorte di noi si sono allontanate velocemente. Più tardi abbiamo potuto osservare più a lungo una renna solitaria a pochi metri di distanza una grande emozione che ha reso questa escursione ancora più indimenticabile. Con il sole caldo è stato possibile restare di nuovo in maglietta per varie ore e ne ho approfittato anche per abbronzarmi sulla riva di un lago meraviglioso che rifletteva in modo perfetto le montagne innevate.

Anche nei giorni successivi la “seconda estate” di Tromso è continuata. Nel frattempo il lavoro per questo mese è finito e trascorrerò gli ultimi giorni di luglio e i primi di agosto in viaggio. Meta: Capo Nord, il punto più settentrionale di tutta l’Europa!