Anche i piccoli allevamenti saranno aiutati dalla Regione per contrastare gli attacchi dei lupo al bestiame. L’annuncio è stato dato ad Asti al termine del primo incontro con gli enti interessati dal problema della diffusione del lupo nelle zone più antropizzate del Piemonte. L’amministrazione regionale aveva organizzato il primo di una serie di incontri sul territorio dopo che il vicepresidente della Regione e assessore alla Montagna, Fabio Carosso, aveva scritto al ministro dell’Ambiente Sergio Costa e a tutti i prefetti del Piemonte, “per segnalare la situazione di grande preoccupazione venutasi a creare nella nostra regione in relazione ai numerosi avvistamenti di esemplari di questo predatore vicino ai centri abitati e agli attacchi ad animali che si sono verificati negli ultimi mesi. Inoltre, per sollecitare la ripresa al più presto della discussione sul Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, che giace in Commissione Stato-Regioni dal maggio 2019”. Un allarme, quello dell’amministratore regionale, che non riguarda, almeno finora, Alessandria. Danilo Repetto, neopresidente delle Aree protette dell’Appennino Piemontese, spiega: “Non ci sono situazioni particolarmente pesanti per quanto riguarda gli attacchi al bestiame da parte del lupo nel nostro territorio. La situazione è tenuta sotto controllo grazie al personale del Parco e inoltre non ci sono aziende agricole con un elevato numero di bestiame”.

Bestiame al pascolo tra il monti Ebro e Chiappo

Ad Asti, come si diceva, Carosso, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, ha annunciato: “Il primo impegno sarà semplificare e accorciare i tempi per il risarcimento dei danni. Inoltre, il risarcimento dei danni alle greggi e alle recinzioni e le misure per la prevenzione degli attacchi saranno estesi anche alle aziende di piccole dimensioni. Si sta inoltre lavorando sul censimento dei branchi di lupi presenti in Piemonte”. Gli esperti del progetto europeo Life WolfAlps hanno illustrato le azioni coordinate per la conservazione del lupo nelle aree chiave e sull’intero arco alpino, con particolare riguardo ad assicurare una convivenza stabile tra l’animale e le attività economiche tradizionali, sia nei territori dove esso è già presente da tempo, sia nelle zone in cui il processo di naturale ricolonizzazione è attualmente in corso. Altri interventi importanti riguardano la comunicazione necessaria per diffondere la conoscenza della specie, sfatare falsi miti e credenze, incentivare la tolleranza nei confronti del lupo. L’Appennino Piemontese a breve dovrebbe rendere noti i dati sul censimento del lupo sul territorio provinciale